Articoli / Blog | 08 Novembre 2019

MIO Anno IV n. 45/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Una tragedia nella scuola

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù


Caro don Mauro,
sono rimasta traumatizzata dalla notizia del bambino morto in una scuola di Milano perché precipitato nella tromba delle scale. Si sono rincorse accuse e pareri di specialisti e il risultato è che ora gli inquirenti dovranno stabilire le rispettive responsabilità. Ma io mi soffermo invece su quanto di imprevedibile è successo: un attimo di disattenzione, una sedia con rotelle presente sul piano, il bambino incuriosito, chissà perchè, dalla ringhiera. La vita di un bambino è andata perduta a causa di piccole mancanze, di eventi minimi che però messi insieme hanno fatto la tragedia. Sicuramente la sicurezza deve diventare una priorità ma si dovrebbe anche considerare che a volte, per quanta attenzione si faccia, accadono eventi impensabili. Non immagino neppure lo stato d’animo della famiglia che si è vista togliere il proprio bambino in modo così assurdo (Adele, Viareggio)

Cara Adele,
la notizia di questa morte ha scosso tutti. Si ragiona sulla sicurezza, sulle enormi (a volte veramente eccessive) responsabilità che vengono attribuite a docenti e dirigenti, dimenticando che spesso lavorano in precarie situazioni di organico e in edifici strutturalmente inadeguati. Giusto, come dici, ragionare sulla cultura della sicurezza ma occorre anche tener presente il fatto che, per quanto si sia attenti, a volte accade l’imponderabile. Penso che, in un caso come questo, ci sia soprattutto da piangere un bimbo piccolo che non c’è più. Credo che il sentimento che debba prevalere sia la pietà, facendo in modo che tragedie del genere non accadano più