Andrea Donato Placentile – A Casalbruciato “Ti stupro” non è stato detto
Come ogni tanto accade un fatto che veniva dato per certo da tutti i media pare – ripeto “pare” …. – non essere vero: nella vicenda della casa assegnata dal Comune ai Rom di Casalbruciato, “ti stupro” non sarebbe stato detto, anche se altre volgarità e invettive (come: “fai schifo, schifosa, tro**, putt***”) sì . In ogni caso, come facciamo sempre, segnaliamo sul blog questo post di rettifica a firma Andrea Donato Placentile che era un commento sulla pagina fb di Come Gesù
È una fake news ed è veramente deprimente vederla rilanciata anche qui sul blog Come Gesù dove prudenza è virtù che va esaltata come il rispetto della verità e le menzogne condannate poiché non può neppure esserci carità se non nella verità (ed è la verità che è per gli uomini liberi dove menzogna ed omertà per fare degli uomini schiavi).
Ma spero che questa notizia che sbufala molti media in mala fede sia di sollievo e conforto se è vero che quelle parole terribili hanno fatto male, male davvero.
Perciò è così che porto la notizia qui: come buona notizia che sbugiarda la fake new perché anche di queste abbiamo bisogno: di buone notizie (e dunque da suggerire per la pubblicazione ovunque, anche dove ci si propone proprio di dare buone notizie).
1) “Ti stupro” non è stato detto: volgarità e invettive non condivisibili sì (come: “fai schifo, schifosa, tro**, putt***”) ma non “ti stupro”. Perché allora note testate e media faziosi che addirittura si dicono argine alle fake news lanciano e ridondano proprio della fake new che sarebbe che sia stato urlato “ti stupro” da un militante di Casa Pound? È ragionevole pensare che tutti ci rendiamo conto che la valenza delle altre volgarità dette sia diversa e “ti stupro” colpisca più duramente la sensibilità comune: è più squallida, più dolorosa, più odiosa.
Ma falsa.
Ed è verificabile ascoltando bene (alzando il volume audio) che non sia stato detto anche se la riprorevole mendacia a fini politici, inganna aggiungendo sottotitoli e scrivendo come se fosse stato detto “ti stupro” (ascoltando, però, sono parole diverse e sono, in quel momento, “schifosa” e “fai schifo” ma “ti stupro” non c’è: ascoltare per credere, verificare al video anche qui
2) Altra fake news (notizia falsa) spacciata e rilanciata da molti media è stata quella di attribuire quelle urla offensive volgari (tra le quali non c’è alcun “ti stupro”) ad un militante di Casa Pound.
Ma quella stessa persona e Casa Pound hanno più volte dichiarato che non è di Casa Pound e non ha mai militato in Casa Pound.
Il ragazzo calunniato (di questo si tratta e sappiamo bene per un cristiano quale peso riconoscere a chi calunnia, calunnia che è peccato mortale che, per gravità e non troppo distante dall’intento omicida) si chiama Daniele (è la persona raffigurata nella foto del post), il quale si scusa per le brutte parole dette alla signora pubblicando un video-testimonanza: si scusa per le brutte parole dette in un momento di grande concitazione e nega categoricamente di aver mai detto “ti stupro” e di aver mai militato in Casa Pound.
Il video è pubblicato e dunque visionabile/ascoltabile nella pagina internet “Il primato nazionale” e merita di essere visto perché, quel ragazzo, è coraggioso e ci mette la faccia, giustamente, tanto per scusarsi delle brutte parole che per difendersi dalla calunnia mediatica poderosa nei suoi confronti, degli altri a protestare nel quartiere, di Casa Pound.
Invito a pubblicare dando ampia smentita della fake news anche nel blog, con un post correttivo su facebook per ottime ragioni: onestà intellettuale, carità cristiana, disprezzo per la menzogna e ancor più per calunnia, amor di verità.
E perché è buona notizia: mai detto “ti stupro” che ha fatto star male, male davvero molti (incluso me prima di scoprire la congiura mediatica calunniosa per luride finalità politiche: siamo in camoagna elettorale e la verità si teme di brutto da una certa parte ideologico-partitica in difficoltà di consenso popolare e con intento di distrazione di masse dalle responsabilità colpevoli reali a monte di quelle proteste nelle periferie).
Ed è ottima notizia anche perché quel ragazzo è dispiaciuto e si scusa pubblicamente per le altre parole brutte dette e merita di essere apprezzato in questo.
Ecco il video di Daniele riportato da Il Giornale 3) il vezzo di note testate di vantarsi d’essere autorevoli sbufalatori di fake news (con il cosiddetto “fact checking”, il controllo dei fatti) è sempre più odioso ed anche inquietante perché già faziosamente mirato poi si presta a darsi aura di credibilità che non ha affatto e da lì potendo spacciare più fake news in mido più subdolo e micidiali.
Sono come lupi travestiti da agnello, lupi avidi!