Articoli / Blog | 10 Aprile 2019

METRO – Simone, punto di vista non consensuale

Simone, il 15enne di Torre Maura che affronta senza esitare i militanti di Casa Pound e la folla che li sostiene, è un sorriso per l’Italia. Quella fierezza, quella capacità di controbattere a luoghi comuni vuoti non solo di sostanza ma anche volgari per il linguaggio del corpo, mi fanno applaudire a lui e ai suoi genitori. Vuol dire che quando Simone, in famiglia, diceva qualcosa di diverso dal loro hanno saputo accettare un punto di vista non consensuale, non l’hanno punito, richiamato alla disciplina, obbligato all’obbedienza, ma hanno sostenuto la sua capacità di pensare con la sua testa, di mettere in discussione ogni cosa, di sperimentare sulla propria pelle. Gli hanno in questo modo insegnato la creatività e l’autonomia di giudizio. “Il problema non è chi mi svaligia casa – dice Simone al cinquantenne – è che mi svaligiano casa”. “Il Comune di Roma qui, a Torre Maura, non ci dà nessun servizio” – continua un altro e lui – “eh che, è colpa dei Rom?”. Se in Italia ci sono quelli come Simone noi possiamo tornare a sperare. E dobbiamo ringraziare i genitori di questi piccoli eroi perché hanno loro insegnato la capacità di uscire dal pensiero del gruppo, non hanno avuto paura che i figli rischiassero, perché hanno capito che se stavano facendo errori era perché stavano facendo una cosa nuova, stavano imparando a vivere, stavano cercando di cambiare se stessi e il mondo.

Tratto da METRO