Domenica 9 dicembre – Mauro Leonardi

Commento al Vangelo (Lc 3, 1-6) del 9 dicembre 2018, II Domenica di Avvento, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne suGiovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione delGiordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:

«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

Essere profeta di Dio significa percorrere le vie dell’impossibile:
tracciare strade nella sabbia del deserto, essere voce che annuncia
nell’indifferenza; sentire la presenza di Dio nella solitudine, nell’esposizione
del proprio cuore, nell’umiltà della distanza unita alla più profonda intimità
con Lui.