MIO Anno III n. 47/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Se il dolore non ha senso
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro, sono un’infermiera pediatrica e sebbene, ogni giorno, sia obbligata a confrontarmi col dolore dei bambini malati e dei loro genitori, c’è stato un evento luttuoso esterno al mio lavoro che ha fatto crollare la mia fede. Una mia collega, giovanissima , ha perso improvvisamente il padre che l’ha lasciata orfana con due fratelli di cui uno, solo tredicenne. La mia collega è una neoassunta a tempo determinato e non potrà aiutare la famiglia e la madre è una segretaria che guadagnava veramente poco. L’insieme di queste cose mi ha fatto più male dei bambini che vedo tutti i giorni. Ma dov’è Dio? Perché voi preti parlate tanto di provvidenza e di libertà? Ma un Padre che ci ama non può permettersi che una famiglia tanto per bene sia devastata in questo modo. Che senso ha questo dolore? Non lo accetto e ho deciso con coerenza di non andare più a Messa. (Marilena, Foggia)
Carissima Marilena, la tua lettera piena di dolore e sdegno mi commuove. Non vi sono risposte, Marilena, perché il dolore non ha senso. Posso solo dirti che Dio, in Gesù, lo ha sofferto con noi e per noi. Niente più di questo. Il dolore innocente ci lascia attoniti e pieni di rabbia, ma anche questa rabbia può diventare preghiera verso Dio, come i lamenti e le urla di dolore del popolo ebraico schiavo sotto l’Egitto. Non ti voglio convincere a tornare in Chiesa. Fai già tanto, come donna e infermiera per accompagnare le famiglie nel loro dolore. Già così la tua vita è la più bella preghiera e la Messa meglio celebrata. Poi, sono certo, lo Spirito farà il suo lavoro. Abbraccio te e questa famiglia sofferente