Giovedì 2 agosto – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Mt 13,47-53) del 2 agosto 2018, giovedì della XVII settimana del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
L’amore di Dio prende tutto e tutti, ma ci lascia la libertà. Solo alla fine del mondo ognuno, in misura dell’amore che ha saputo dare, verrà accolto o meno. Per questo il giudizio non è cosa che ci compete e anche uno scriba, un pubblicano, un fariseo, un non credente possono diventare figli, perché già lo sono: basta solo che lo riconoscano mettendo insieme la memoria della propria identità con la speranza di divenire ciò che si è sempre stati: appunto, figli.