
Le Lettere di Gavina Masala – Sentenza contro “No Vax”, pro-buon senso
Per la prima volta in Italia è arrivata la condanna penale per un’esponente del movimento “No Vax”, con l’imputazione di “procurato allarme”. Così decide il gip di Modena Losavio a seguito dell’affissione di cartelli, di fronte al Policlinico della città, riportanti numeri falsi rispetto ai bambini danneggiati dai vaccini (21.658 nel triennio 2014-2016). Tali cifre si riferivano invece alle segnalazioni pervenute all’Aifa, non a casi accertati di patologie conseguenti ad una vaccinazione. La reazione dell’Ausl è stata immediata e netta, in quanto «la diffusione di tali contenuti fa leva su false informazioni in grado di disorientare immotivatamente i cittadini».
Questa sentenza è una pietra miliare nella ricostruzione di una cultura del buon senso e dell’alfabetismo funzionale in Italia.
La paventata dannosità dei vaccini, infatti, viene sostenuta non sulla base di dati certi e verificabili, ma di suggestioni personali che diventano cultura di massa e fake news, ove invece l’evidenza è di malattie completamente debellate grazie alla pratica vaccinale e di un tasso di mortalità infantile fra i più bassi al mondo. Il tutto a costo zero per il cittadino.
Perchè allora l’ondata “Anti Vaccini” continua a mietere vittime, tra cui il nostro Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che dice che dieci vaccini gli sembrano troppi? Il Ministro non cita nessuna fonte scientifica o bibliografica che lo corrobori in tale credenza e d’altra parte asserisce di avere vaccinato i suoi figli. Viene da chiedersi perchè non dovremmo vaccinare i nostri, allora.
Ho parlato di “alfabetismo funzionale”, concetto elaborato dall’Unesco, che si riferisce non tanto all’alfabetizzazione basilare cui ogni individuo dovrebbe avere accesso, ma alla capacità di comprendere, elaborare e valutare le nozioni che si acquisiscono.
Il caso dei “No Vax” sembrerebbe dunque uno di analfabetismo funzionale, ovvero di persone normalmente alfabetizzate che pervengono a conclusioni completamente scisse dalla realtà che, in questo caso, è statuita dai dati scientifici disponibili sull’argomento. Si tratta insomma di un errore di valutazione che dà luogo a una posizione meramente ideologica, facendo leva sul panico collettivo.
Come è possibile, verrebbe da chiedersi, che si viva in un clima di tale oscurantismo nell’epoca di internet, in cui tutti dovremmo sapere molto, avendo tanti dati a disposizione? A mio avviso ciò è possibile a causa dell’impoverimento culturale e dunque antropologico cui stiamo andando incontro. La verità va studiata, osservata senza preconcetti e soprattutto va scelta, con onestà e coraggio, doti purtroppo sempre più sacrificate al denaro.
Ecco che l’ideologia “No Vax”, poi, diventa un cavallo di battaglia florido per medicina alternativa, avvocati e lobby naturiste che alimentano un mercato, facendo leva sulle paure delle persone.
Inoltre, credo tale approccio sia frutto di un atteggiamento sostanzialmente infantile cui siamo tutti un po’ soggetti: in nome della libertà di scelta e di parola pretendiamo di ridurre ogni cosa ad opzione, a scelta personale. Ciò vale ormai anche per quanto deve essere semplicemente obbligatorio, perché se non fatto mette a repentaglio la vita di tutti, in virtù del principio di immunità di gruppo. A causa di pochi individui non immunizzati infatti è abbastanza probabile che alcune malattie ormai debellate riprenderanno a diffondersi. A volte basterebbe solo riappropriarsi di un banale criterio di buon senso.
Giovane mamma e moglie, scrivo per capire. Ho una formazione internazionale, da settembre 2015 ho intrapreso un secondo corso di studi in filosofia, presso un ateneo pontificio. Parlo tre lingue, mi interesso soprattutto di relazioni internazionali e di religioni: cerco di vedere come la prospettiva cristiano – cattolica possa aiutare a convivere pacificamente. Ha un suo blog personale