Venerdì 11 maggio – Mauro Leonardi
Commento al vangelo (Gv 16,20-23a) dell’11 maggio 2018, venerdì della VI settimana di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
In questo Vangelo due cose risplendono nella loro chiarezza: la prima è che il cristianesimo non è una religione del dolore, perché il dolore, che fa parte della vita, deve poi lasciare posto ad una gioia che nessuno può togliere; la seconda che l’amore cristiano significa donare la vita in modo che essa si trasmetta feconda come la madre fa con il figlio e il seme con suo frutto.