Martedì 3 aprile – Mauro Leonardi

Commento al vangelo (Lc 15,1-3.11-32) del 3 aprile 2018, martedì tra l’Ottava di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. … Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

La parabola del figliol prodigo inizia con un segno di profonda unità: peccatori e pubblicani che si avvicinano a Gesù per ascoltarlo. E con un segno di divisione: la mormorazione dei farisei. Ed il punto della parabola è proprio questo: essere peccatori, ma accorgersi di essere figli e , da lontano, ritornare dal Padre per riceverne vita e perdono; e ritenersi figli, figli maggiori, giusti e purtroppo capaci di giudicare gli altri. Allora, anche se si prega nel Tempio, si è lontanissimi dal cuore del padre e non se ne comprendono amore e giustizia.