Giovedì 15 marzo – Mauro Leonardi
Commento al vangelo (Gv 5, 31-47) del 15 marzo 2018, giovedì della IV settimana di Quaresima, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
«…Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me».
La verità non può essere trovata in un compiaciuto ripiegamento su se stessi: a causa di ciò i farisei che scrutano le Scritture, non hanno compreso che Dio si è fatto carne ed è di fronte a loro. La verità emerge sempre da una relazione d’amore che è fecondità ed umiltà: come Giovanni Battista ha dato testimonianza a Gesù e Gesù, una volta morto Giovanni, ne ha ripercorso vita e parole, così il Padre e il figlio si rivelano reciprocamente: e non si tratta di una rivelazione astratta e fatta di parole, ma di vita, di opere, di memoria.