METRO – Se l’amore, come la neve, tutto copre
Con la neve anche il balcone di casa mia è diventato per cinque minuti Cortina d’Ampezzo, e non ero il solo. Fatevi un giro sui social e vedrete che, di lunedì feriale, era tutto un giocare ad essere bambini. Perché la neve, bianca, copre gli spigoli, i rumori, lo sporco, e fa venire in mente che l’amore tutto copre. Come copre i difetti del partner quando si è innamorati, così copre le buche delle strade, fa giocare le famiglie al Circo Massimo e ci fa prendere a palle di neve coi preti in Piazza San Pietro. Ma la notte dopo la neve ghiaccia e ti rompi una gamba; e l’inquinamento, imbiancato per poche ore, spande il suo lercio ovunque quando diventa una fanghiglia putrida e pericolosa. Non basta coprire, l’amore richiede tempo e fatica. Non basta una nevicata. La cura e l’impegno nel coltivare i nostri affetti è ciò che ci rende care le persone. Ci dona radici e legami vitali. Farsi “sorprendere dall’inverno” è un ossimoro dal momento che l’inverno arriva ogni anno. Quest’estate era la siccità, c’erano le fontane di San Pietro chiuse: allora eravamo stati “sorpresi dall’estate”, un altro ossimoro. Sorprendono gli imprevisti non il succedersi delle stagioni che per definizione hanno la regolarità del cronometro. Come le crisi dell’amore. Che arrivano certe e puntuali se non dedichiamo pazienza e impegno alla manutenzione del rapporto con chi davvero ci sta a cuore.
Tratto da Metro