Blog / M. Céline C. | 28 Gennaio 2018

Le Lettere di Cèline C. – Lo sguardo degli amici

Mi è capitato per la prima volta qualche anno fa.
Un amico, conosciuto da poco, mi ha chiesto se poteva venire a trovarmi. Ci eravamo visti una volta sola. Gli ho detto di sì.
Ero sola. Ed ero emozionata come a un primo appuntamento. Sentivo che la grazia stava entrando nella mia vita. Non chiedetemi come ma lo sentivo. Con quell’amico, sin dall’inizio, ogni contatto era stato davvero pieno di grazia.

Diciamo che quando la grazia bussa alla porta, la cosa più ragionevole da fare è aprirla quella porta, anzi spalancarla.

Quell’incontro mi ha cambiato la vita e lo ricorderò per sempre. Non è accaduto niente di particolare ma, per la prima volta, mi sono sentita voluta bene, pienamente voluta bene, praticamente da uno sconosciuto. Quella tenerezza desiderata per tutta la vita stava accadendo davvero ed era per me.

Si capiva che questo amico conosceva il mio cuore, non perché conosceva me, ma perché Qualcuno gli aveva fatto intuire quanto c’era da sapere sul mio cuore. Un’esperienza forte.
Sentirsi conosciuti senza aver detto niente. Soprattutto senza aver voluto dire niente.
Perché le nostre miserie ce le teniamo accortamente sotto chiave, bloccate, con una vergogna e un pudore neanche tanto sommersi poi….
Solo Gesù può invece osare così. Farti capire che sa, che ti conosce, che ti fai del male se ti nascondi e quando questi incontri accadono è Lui che accade e accade per te, viene per te!
Non ci sono più due ma tre in quegli incontri.

E che Lui si faccia presente è una cosa dell’altro mondo. È una cosa dell’altro mondo che Lui si faccia presente tramite le persone più normali, tramite i rapporti più quotidiani.
Questa è la bellezza di Gesù, che passa attraverso gli amici, attraverso il collega in corridoio, la chiacchiera in coda dal medico, la mamma della compagna di tua figlia. ….passa attraverso tutti gli incontri della nostra giornata.
Da quel primo incontro ho imparato a stare all’erta, a vegliare ad occhi aperti, ho imparato ad attendere questo incontro ogni giorno.
Vivere con quest’attesa mi ha, non solo spalancato lo sguardo sulla realtà, ma mi ha anche spalancato il cuore a tutti.
Perché se nell’altro cerco Lui non escludo più nessuno, automaticamente apro la porta al Mistero che è ovunque e in chiunque.
Mi sorprendo del fatto che, da persona riservata ed estremamente selettiva nei rapporti, quale ero, oggi non voglio perdermi più niente.
Perché quegli incontri quotidiani in cui Lo posso toccare, soni vitali per me.
Vivo cercandolo come l’aria.
Quando apro la porta di casa mia è a Gesù che voglio aprire perché ho bisogno continuamente del Suo abbraccio.

Accade talvolta che opponiamo una resistenza ostinata a quegli incontri. Tutto concorre ad allontanare la possibilità di incrociare il Suo sguardo.

Le motivazioni sono molteplici ma posso sintetizzarle in due: o non ci riteniamo degni di quello sguardo o non riteniamo l’altro degno di portarci quello sguardo.
Ci incastriamo nel giudizio su noi stessi e sull’altro o sulle circostanze esterne e questo giudizio non permette a Gesù di essere riconosciuto e si sprecano in questo modo talmente tante occasioni e talmente tanto tempo!
Io ne ho sprecate e continuo a sprecarne, anche solo per pigrizia!

L’esperienza più straordinaria di questo incontro la faccio con quelli che non si sentono degni, come me.
Nel non sentirsi degni c’è un’umiltà in cui Cristo dimora comodamente.
È proprio nei cuori imperfetti che Gesù preferisce stare. È venuto per i feriti, i fragili, i miseri e attraverso di loro passa, nei loro cuori viene portato con un silenzio trionfale .
Questa esperienza mi commuove al punto da farmi chiedere per me di imparare ad amare sempre di più la mia fragilità perché proprio in quella, Gesù trova più spazio e più amore da dare a me e agli altri.

M. Céline C.

Nata in un piccolo paese, si trasferisce in diverse città d’Italia per studio e per lavoro. Da sempre amante dell’arte e della poesia. Moglie, madre, lavora in tutt’altro ambito ma prepotentemente la passione per la scrittura ogni tanto si riappropria di uno spazio importante. M.Céline C. ha un’autentica passione per le relazioni umane. Fondamentalmente disobbediente, diretta, schietta. I suoi brani mostrano sempre quella “sicura insicurezza” che da sempre sperimenta nella vita.