Articoli / Blog | 28 Dicembre 2017

Agi – La campagna elettorale sarà un nuovo peso per Papa Francesco

L’avvicinarsi delle elezioni politiche sarà un peso in più per Papa Francesco. Nella notte di Natale a san Pietro, Bergoglio parla di un Dio Onnipotente che nasce in viaggio in condizioni precarie e che, ancora piccolissimo, è costretto a rifugiarsi in un paese straniero per salvarsi la vita. Parla del vangelo e della sua attinenza con i drammi dei migranti e tocca quindi uno dei temi caldi della già avviata campagna elettorale. Accade così che l’omelia di Bergoglio, tacciato nel migliore dei casi di pauperisimo, scateni subito, la notte stessa di Natale, commenti feroci e adirati sui social da parte di chi si scandalizza che il Papa, proprio quella Notte, parli di poveri, migranti e rifugiati, cioè del vissuto concreto della Sacra Famiglia. 

«“Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto” (Gv 1,11). Così – ha detto il Papa la notte del 24 dicembre – la grande questione morale su come stiano le cose da noi riguardo ai profughi, ai rifugiati, ai migranti ottiene un senso ancora più fondamentale: abbiamo veramente posto per Dio, quando Egli cerca di entrare da noi? Abbiamo tempo e spazio per Lui? Non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi?».
 
Ma le parole che ho virgolettato sono sì del Papa, ma di Benedetto e non di Francesco. E la Notte è sì quella santa ma il Natale è del 2012 non del 2017: sono dell’ultima omelia natalizia del Papa tedesco prima della rinuncia. 
Faccio questo piccolo imbroglio per far constatare direttamente a chi legge come non siano affatto i contenuti di quanto dice ad alimentare le critiche a Papa Francesco: basterebbe chiedere a chi ha criticato l’altro ieri il Papa per parole simili se abbia fatto altrettanto nel 2012 per Ratzinger.
 
Sono sotto gli occhi di tutti i nomi di partiti, sigle politiche, giornali, blog, giornalisti, politici, personaggi e blogger, che stanno lavorando ai fianchi quei cattolici che hanno le loro fatiche nel fare proprio il messaggio profondo del pontificato di Francesco. Lo sforzo per seguire Cristo e il suo Vicario è qualcosa di assolutamente lecito: ci sarebbe anzi da meravigliarsi se non ci fosse. E anche legittimo – anche se di basso livello politico – che i partiti cerchino i loro spazi per accrescere i propri consensi. Meno facile da giustificare è invece l’opera di quei cattolici che strumentalizzano questioni come quelle dei migranti, della legge di cittadinanza, per dividere la Chiesa. Mettendo gli uni contro gli altri, facendo liste di buoni e cattivi da applaudire o da condannare.

Tratto da Agi