Lunedì 25 dicembre – Mauro Leonardi

Commento al vangelo della Messa dell’Aurora 

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-25)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Spesso nella nostra vita gridiamo “Signore, fino a quando” e vorremmo subito vedere le sue opere, i suoi miracoli, la giustizia e la pace regnare nel mondo. Ma la storia e la genealogia di Cristo è la storia di un’attesa, di un travaglio che non è solo dolore, ma anche misericordia, che non è solo una promessa, ma già dono e salvezza, pur tra le tribolazioni e le prove del mondo.