Articoli / Blog | 02 Dicembre 2017

GENTE – La Chiesa di Svezia si rivolgerà a Dio in forma neutra. È giusto?

Articolo presente nel numero 49 di GENTE, in uscita oggi, per la rubrica “Le domande di GENTE” 

Basta con la parola Signore e con il termine al maschile. La Chiesa luterana di Svezia userà d’ora in poi una forma indistinta. Questa decisione è destinata a diffondersi?

La Chiesa di Svezia non si riferirà più a Dio con la parola Signore né si esprimerà più al maschile. Se non mi sfuggono sottigliezze linguistiche visto che lo svedese non è l’italiano, penso di poter affermare che una decisione simile non potrà mai essere anche della Chiesa Cattolica. Capisco e condivido il desiderio di usare un linguaggio inclusivo e rispettoso delle identità di genere ma rimane il fatto che Gesù era maschio e Maria sua madre era femmina: anzi, per un credente, Gesù e Maria anche adesso sono in Cielo con il loro corpo maschile e femminile per cui indicarli al neutro sarebbe mancare loro di rispetto esattamente come lo sarebbe indicare al neutro un amico maschio di nome Salvatore e un’amica femmina di nome Maria. Bisogna ricordare poi che fino ad oggi tutti i cristiani si sono rivolti al Padre o al Signore declinandoli al maschile: cambiare pertanto sarebbe non pregare più lo stesso Dio. E invece la comunione con la propria memoria, avere una genealogia anche nella fede, fa parte dell’identità cristiana: quando un cattolico si rivolge a Dio deve rivolgersi allo stesso Dio cui si rivolgevano i membri della Chiesa di duemila anni fa e appunto i nostri antenati non si sono mai rivolti a Dio in forma neutra. Spero che la decisione comunicata dall’arcivescova Amtje Jackelén non divenga un ostacolo nel dialogo ecumenico: ma temo invece che lo renderà più difficile.