29 novembre – I due uomini
Non lo capisco, Paci, non lo capisco il tuo modo di vivere. Rinunciare a tutto: rinunciare, non ad un uomo, ma a due uomini. Proprio non lo capisco. Ma che senso ha? Con tuo marito non va? È sbagliato tutto? Molto? Ti innamori di un altro? Allora lasciati con tuo marito e va con l’altro. Questo lo capirei. Avrebbe un senso, ha un senso. Oppure rinuncia all’altro e tieniti tuo marito. Oppure rinunci a tutte e due per viverti finalmente la tua vita. Questo pure lo capirei. Ma questo modo tuo di vivere è incomprensibile. Perché non scegli? Tu stai con tuo marito e vai avanti cercando di salvare il salvabile e l’altro non lo prendi. Non pretendi nulla, ci parli, ci stai insieme quando puoi. Stai piena di amore come se avessi tutto e invece non hai nulla. Tu, Paci, hai rinunciato a tutto. Stella, forse non riesci a capirmi perché non so spiegarmi. Io scelgo di amare. Lo so, sono parole da cioccolatino ma debbo uscire e quindi parlo con le parole che mi vengono. Io non scelgo un amore, io scelgo di amare. Non ti chiedo di capire, Stella, ti chiedo di essermi amica.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.