
21 ottobre – Marta capisce solo la vita
Col freddo abbiamo trovato un passerotto morto ma Marta non capisce. Spiegare la morte a Marta è impossibile. Capisce solo la vita. Perché sa solo amare. E allora finché c’è mamma, Marta la morte non la capisce. Capisce solo la vita. E in fin dei conti, non è così? Finchè qualcuno ci ama, finchè amiamo qualcuno, ci sentiamo vivi e la morte non entra. Non appena sei solo, non appena l’amore non c’è, muori. Anche a vent’anni anni. Hanno ragione i bambini. La morte è incomprensibile. Solo smettere di amare potrebbe farla arrivare. Amami di più e sarò sempre viva. Viva per sempre. Lasciati amare e sarai sempre vivo, vivo per sempre. Se rimanessimo piccoli almeno nell’amore, il mondo sarebbe il paradiso. Perché il paradiso è l’amore e se siamo tutti piccoli esite solo l’amore. Che poi l’amore non esiste. Esistono le persone che si amano e che amano. E io amo. Amo Marta e non si finisce più. Come la sera, con Marta, nel suo letto. Un bacio e una buona notte e poi ancora ancora ancora. E non si finisce più. Finché non si addormenta. Ed ecco il paradiso.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.