
4 maggio – Che mi hai sempre riconosciuto
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste… Lc 24, 13-35
Amore mio, che hai sempre creduto a quello che ti dicevo.
Amore mio, che mi hai sempre riconosciuto.
Perché sei sempre stato accanto a me.
Perché non mi hai abbandonato nel momento in cui soffrivo, in cui ero niente, in cui morivo.
Amore mio, che non ti sei mai fatto sconvolgere da me.
Amore mio, che quando non ti riconoscevo, hai detto solo il mio nome.
Non mi hai dato spiegazioni.
Non mi hai chiesto spiegazioni.
Amore mio che sei restato con me quella sera.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
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