
Le Lettere di Stefania Perna – Lettera per san Giuseppe
Da qualche anno, ho preso l’abitudine di scrivere una lettera per san Giuseppe.
Non solo perché è un santo che mi ispira, ma anche perché è una bella festa nel mezzo della quaresima.
E come dice qualcuno, nella quaresima c’è da chiedere essenzialmente un cuore nuovo, un nuovo modo di vedere cose e persone.
Un modo che partendo un po’ più dall’Alto e un po’ meno dalla carne, sia meno irretito dall’emotività, più sereno, più distaccato e quindi , se si muove con una visuale dall’alto, anche più comprensivo.
La nostra epoca è sicuramente molto difficile: tra l’altro avendo dilatato lo spazio con il mondo virtuale, mette in contatto con realtà o con persone che magari non avremmo mai incontrato.
E mette in contatto per lo più persone abituate non al ragionamento calmo, ma alle risposte emotive.
Tutto questo pone davanti ad un bivio: imbracciare le armi e sparare nel mucchio. O cercare di affrontare cose e persone singolarmente, con comprensione, tempi lunghi, pazienza.
Non sarebbero le mie principali doti, ma capisco che sono l’unico modo costruttivo di stare nel mondo attuale. Soprattutto è l’unico modo …da buon cristiano.
Non cedere nelle idee, ma nei toni e nei modi.
In qualche modo, è una cosa simile al “cedere senza cedere e con animo di recuperare”. Con la serenità di fondo di sapere che, se crediamo veramente in Lui, sarà poi Lui a doverci aiutare, e a mantenere in equilibrio il mondo e la chiesa, aldilà del nostro affanno a volere rimettere in sesto quanto vediamo messo in pericolo, anche a livello ideologico.
E’ una pace difficile da conquistare, ma ne vale la pena.
E’ una attenzione alla persona, perché ogni persona ci interessa, ad ognuno vogliamo voler bene.
Per quanto mi riguarda, credo sia bello iniziare con il chiedere scusa ad …un tale, che tempo fa mi chiese “perché perseguiti Cristo in me?”
Una frase che mi ha lavorato dentro pian piano, ma che stanotte credo di aver davvero capito. Se c’è Cristo in tutti, se siamo tutti fratelli in questa presenza, il modo in cui ci parliamo, ha tanta importanza. E’ nel modo, che possiamo fare la differenza…con il mondo. Un modo rispettoso, paziente, che cerca di capire l’altro e non di distruggerlo.
Meta complessa per ogni impulsivo, ma credo molto nell’aiuto di san Giuseppe…