Le Lettere di Renato Pierri – Le valanghe di preghiere che arrivano al cielo, e la cruda realtà della vita
Teresa: “Si parla ancora di preghiera sul blog “Come Gesù”, del prete e scrittore Mauro Leonardi, però non sembra che tutti abbiano le idee chiare”
Veronica: “Il fatto è, Teresa mia cara, che anche il vangelo sembra fare un po’ di confusione sulla preghiera di domanda”
Teresa: “Perché”
Veronica: “Ma perché alle volte sembra, dico sembra eh, che Gesù si contraddica”
Teresa: “Gesù non può contraddirsi”
Veronica: “Che dirti? Forse è colpa degli evangelisti che non hanno riferito in modo chiaro il suo pensiero”
Teresa: “Dimmi, amore, dove sarebbe la contraddizione?”
Veronica: “Per esempio, prima ci dice che dobbiamo chiedere il cibo necessario per il sostentamento, e sembra si tratti proprio del pane, di un bene materiale, e poi ci dice: «Ora sa il Padre vostro celeste che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno date in sovrappiù (Mt 6, 32 – 33)”
Teresa: “E va bene, magari al buon Dio fa piacere che gliele chiediamo lo stesso certe cose”
Veronica: “Sì, sì, ma vedi, Gesù insiste tantissimo nel dirci che Dio per noi è come un padre. Giusto? Ora se tuo padre ti dice: «Non preoccuparti, figlia mia, di chiedermi ciò che ti necessita, perché io conosco benissimo le tue necessità». Poi, il giorno dopo viene da te e ti dice: «Figlia, pregami molto, insisti affinché io provveda alle tue necessità». Dimmi la verità, non lo prenderesti per matto?”
Teresa: “Ad ogni modo, sul blog “Come Gesù”, il tuo amico Renato Pierri parlava d’altro. Affermava che è sbagliato ed anche inutile chiedere a Dio la guarigione di un bambino malato, giacché Dio non fa queste cose”
Veronica: “Aspetta, cara, avrei anche un’altra osservazione da fare: preghiamo che Dio ci dia il nostro pane quotidiano, e va bene, preghiamo, ma un buon padre se il figlio non lo prega, se non glielo chiede il pane, che fa, lo fa morire di fame?”
Teresa: “No, un buon padre non lo farebbe mai. Allora significa che preghi o non preghi riguardo al pane quotidiano non cambia nulla. Il buon Dio, il pane lo dà a tutti. Sicuro?”
Veronica: “Dicevi dell’errore di chiedere guarigioni. Ma vedi, amore mio, la gente è strana. Se tu chiedi ad una persona anche non intelligentissima: «Tu credi che le preghiere possano spingere Dio ad evitare che venga un terremoto, spingerlo a placare una tempesta, ad evitare che una chiesa crolli addosso ai fedeli o altre cose del genere?». Sicuramente ti risponderà che no, non crede che Dio possa intervenire in tal senso. Però, se tu alla stessa persona chiedi: «Credi che le tue fervide preghiere possano indurre Dio a far guarire il tuo bambino gravemente malato?», lei che magari già avrà pregato chissà quante volte per la guarigione propria o di un familiare, darà una risposta diversa dalla prima. Eppure evitare un terremoto, oppure guarire un bambino, per Dio non dovrebbe fare differenza: se fa una cosa può benissimo fare anche l’altra”
Teresa: “Il fatto è che sin da piccoli ci hanno abituati così, a pregare per qualsiasi cosa di cui sentiamo il bisogno, per superare un esame, persino per vincere una gara, figuriamoci se poi si tratta della salute nostra o di un nostro caro. Ci hanno abituati così e non possiamo farne a meno, non ci sentiamo di rinunciare all’idea che Dio possa darci una mano specialmente se si tratta della salute”
Veronica: “Il fatto è, Teresa mia, che la gente non vuole prendere atto della realtà, preferisce chiudere gli occhi: di preghiere al cielo ne arrivano a valanghe, di lamenti e pianti di bambini innocenti, in cielo ne arrivano in spaventosa quantità e in continuazione, ma se devi nascere con gravi deformazioni, nasci con gravi deformazioni, se devi morire gridando per il dolore, muori gridando per il dolore, se deve caderti una tegola in testa, ti cade tranquillamente una tegola in testa. Così va il mondo, questo povero mondo. Altro che uccelli del cielo e gigli del campo” (Cfr Mt 6, 25 – 34).
Veronica Tussi