L’Huffington Post – Francesco ne fa 80, ma Ratzinger con i suoi 89 resta “il nonno saggio di casa”
Papa Francesco fra due giorni compie 80 anni e io non me lo aspettavo, avevo dimenticato che fosse così anziano. Quando penso a lui lo penso sempre giovane.
Due anni fa chiamò Papa Benedetto XVI “nonno” – “è come avere un nonno saggio in casa” disse – e mi sembrò il tributo di una persona giovane alla saggezza di una persona anziana dai capelli bianchi e dalla grande sapienza di testa e di cuore.
Ma oggi, pensando al compleanno di domani di Papa Francesco, mi rendo conto che pochi anni li dividono, solo nove, in pratica cioè sono coetanei. Un sedicenne che avesse un nonno di 80 anni e uno di 89 li vedrebbe entrambi anziani, vecchi, eppure nella percezione normale della gente non è così: il tedesco è vecchio, l’argentino è giovane.
Perché? Perché papa Francesco sembra più un padre che un nonno e Benedetto sembra più un nonno che un padre? Papa Benedetto è sempre stato un papa professore. Le sue parole esprimono pensieri che subito diventano lezioni, spiegazioni, dottrina: quando va bene, una teoria con degli esempi pratici. È sempre stato un grandissimo professore abituato a essere ascoltato da uditori qualificati.
Quando divenne Papa raccontò che l’elezione lo aveva colto prossimo a realizzare il suo sogno di vita ritirata, in pensione, in casa a scrivere libri con il fratello, l’amata musica per pianoforte e piccole passeggiate per la foresta nera. Si presentò come un uomo gravido. Papa Francesco fin da subito, fin dal suo primo “Buonasera” dopo l’elezione, ci ha salutati come ci salutiamo tra condomini sul portone.
Papa Francesco per venire tra noi non è dovuto scendere da nessuna cattedra perché non ci era mai salito. Non ha davanti degli alunni diligenti che lo ammirano, ma la gente di quell’enorme parrocchia che è Roma, di cui è vescovo, e il mondo intero, da periferia a periferia, di cui è Papa. Non vorrei essere frainteso, non è il fatto che parli “giovane” e nuovo (si è perso il conto di quanto neologismi ha inventato).
No, è proprio che lui ha come cattedra la strada e la mensa. La prima da camminarci senza la papamobile; la seconda da mettercisi seduto a passare i piatti come spesso è accaduto nelle Caritas visitate o case per anziani. Si tratta di modi di fare, ma anche di modi di pensare e di “usare” il presente. Papa Ratzinger è sempre sembrato vecchio, papa Francesco non è mai sembrato avere 80 anni perché il suo contatto con la realtà è quotidiano: rifiutò “l’imbuto” degli appartamenti papali proprio per evitare filtri con la vita.
E la sua vita, lo sappiamo bene ormai, non passa tutta per gli appuntamenti della curia o gli impegni della segreteria. Per Papa Francesco la vita è quella cosa che quando ti investe, non ti uccide: magari ti ferisce, ma sempre ti lascia più vivo di prima.
E allora i capelli bianchi di Papa Francesco mi ricordano come vorrò essere io a quell’età: vicino e amante e amato da un nonno Ratzinger e vicino e amante e amato da tutti quelli che la vita mi mette davanti. Senza appuntamenti.