L’angolo del teologo – Amoris Laetitia e gender
Riporto qui di seguito il punto numero 56 di Amoris Laetitia; queste sono parole fatte proprie in tutto da Papa Francesco (tutti e tre i riferimenti messi tra virgolette provengono dalla Relatio finalis del Sinodo) quando non sono direttamente sue.
56. Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata gender, che «nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo».[45] E’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che «sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare».[46] D’altra parte, «la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie».[47] Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Al tempo stesso, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto accettarla e rispettarla come è stata creata.
Penso che il testo sia abbastanza chiaro in se stesso, e, letto nel contesto degli insegnamenti del Magistero, a cui il Papa ha sempre detto di attenersi, indica che:
– alla base della famiglia c’è la differenza sessuale tra uomo e donna;
– l’educazione dei bambini richiede normalmente la presenza di padre e madre;
– l’atto generativo ha il suo senso all’interno della sessualità umana come relazione di amore tra uomo e donna; la sessualità e la genitorialità non sono scomponibili.
– il compito dell’uomo è quello di custodire un dono e non di ritenersi il creatore di se stesso.
Qualcuno ha dei dubbi su che cosa significano queste quattro affermazioni?
“Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà”. Queste parole hanno un significato inequivoco: la misericordia e la comprensione non negano né il peccato, né la necessità di una conversione da una visione ideologica incompatibile con la vita cristiana.
Poiché si è fatto un discreto polverone sul fatto che quattro cardinali hanno chiesto chiarimenti su alcuni passi di Amoris Laetitia, che cosa si dovrebbe dire di coloro che invece fingono di ignorare queste parole e sfacciatamente insegnano il contrario, ritenendosi cattolici fedeli al Papa, con solo qualche piccola licenza di autonomia da cattolici adulti?
Qualcuno potrebbe pensare che la differenza sta nell’essere cardinali: se non sei cardinale puoi dire qualsiasi cosa, anche contraria alla dottrina, e se sei cardinale non devi neanche chiedere chiarimenti perché questo darebbe scandalo e sarebbe prossimo all’eresia?
Don Sergio Fumagalli è nato nel 1957 ed è diventato presbitero il 21 maggio 2005. Attualmente è vicario nella Parrocchia di San Giovanni Battista in Collatino a Roma. Ha un suo sito
Ricordo che anche per “L’angolo del teologo” vale ciò che vale per ogni Lettera, e cioè che l’autore è l’unico responsabile di quanto ha scritto