Blog – Il blog Come Gesù e il referendum
“Don Mauro perché non torna a fare il prete normale? Di quelli che parlano solo di cose spirituali e hanno una fede forte come la roccia?”: così mi ha scritto una signora dopo la Lettera di Sandokan pubblicata dal blog. Non voleva che il blog di un prete ospitasse un dialogo sereno a proposito del referendum costituzionale. Ma questa signora sarebbe stata felicissima invece, qualora il referendum fosse stato su aborto divorzio o eutanasia, che il blog “scendesse in campo”. Naturalmente dalla parte “giusta”.
Questa piccolissima vicenda fa comprendere perché molti cattolici rumorosi ce l’hanno col Papa. Pensano che il fine vita e l’inizio vita siano questioni cattoliche, così come lo sono le questioni di cosa fanno gli italiani sotto le lenzuola (cfr fecondazione artificiale e unioni civili): invece la società civile in quanto tale, non è una questione che li riguardi. Che il Papa, come dice Landini, sia quello che sta davvero facendo “la coalizione sociale”, sia quello che più ha a cuore casa, lavoro e acqua, è una cosa che non li riguarda.
Io invece sono fiero di come il blog è entrato nella questione referendaria. Tre articoli a favore del No, Tre articoli a favore del Sì e soprattutto quasi 200 commenti in cui, quasi sempre, il tono è stato davvero rispettoso. Potrei fare nomi (anzi nick) e far notare come persone in genere di opinioni opposte (un esempio su tutti Renato Pierri: convinto del no) trovino al loro fianco tanti che sul blog sono sempre in disaccordo con loro.
Mi è piaciuto molto il tono di Livia B. e di Allegra (bellissima scoperta questa ragazza di 19 anni) : la prima per il NO e la seconda per il Sì.
Tutto questo è cristianesimo perché Dio è amore e il primo livello dell’amore è il rispetto. Vedere persone – cristiani o meno – che parlano di un tema caldo come il referendum senza accapigliarsi è cristianesimo. Anche se si è atei o non battezzati o non credenti.
Signora mi dispiace deluderla: sappia che io sono un prete normale anche se a volte sono solo. E che cercherò di aiutare tanti miei fratelli sacerdoti, che pensano di essere normali perché sono solo “spirituali”, a diventare normali.
Commento nel forum in Cittadinanza: libera Chiesa in libero Stato
“Pensano che il fine vita e l’inizio vita siano questioni cattoliche, così come lo sono le questioni di cosa fanno gli italiani sotto le lenzuola (cfr fecondazione artificiale e unioni civili): invece la società civile in quanto tale, non è una questione che li riguardi”.
Interessante.
Mi domando, allora, la morale cattolica a cosa serva e perchè, da sempre, vi sia una morale cattolica.
In fondo, ognuno se la vedrà con Dio riguardo quello che fa nell’intimità e con chi lo fa, è la naturale prosecuzione, non detta, della frase di don Mauro.
Molto, molto, molto protestante.
(S)fortunatamente, finchè ai cattolici sarà permesso votare, con il voto esprimeremo la nostra opinione su aborto, fecondazione, maternità surrogata, unioni omosessuali, etc.
No, non è specificamente cristiano.
È civile.
E i cristiani devono essere civili.
All inizio anche a me non era piaciuta la tribuna politica sul blog,poi ognuno ho visto ha espresso pacatamente il suo parere,non sono successe liti,tutto bello,tranquillo.Ma chi l ha detto che la chiesa si deve occupare solo dell inizio e fine vita?Gesù è presente in ogni aspetto della nostra vita,il vero prete si imbratta le mani di umanità,si impegna nel sociale,i preti solo chiesa,sacrestia e confessionale, non mi sono mai piaciuti.I loro argomenti preferiti riguardano solo la morale sessuale.Tu sei un prete doc e tanti santi hanno operato come te,un esempio fu don Bosco,don Puglisi e tanti altri,tu segui il loro esempio e sei di grande esempio.Un prete vero per me si deve occupare del sociale.Bravo don Mauro,vai avanti così!
Anche Gesù era sempre in mezzo alla gente,viveva con loro,era partecipe dei loro problemi,non stava ritirato in una casa e riceveva la gente,andava incontro lui alla gente,Quindi ciò che fai ,ti fa onore!
Certamente Gesù era tra la gente. Ma insegnava alle persone ad alzare lo sguardo e a giudicare cristianamente le cose quotidiane.
Metteva in rapporto continuo , il divino e le cose quotidiane: le reti da pescatore, il lievito,le pecore,la dramma ,i segni delle stagioni, i tralci,la caduta della torre e qualunque cosa.
Questo significa essere sacerdote…cioè rendere sacre le cose, spiegare il loro significato soprannaturale.
La fecondazione artificiale non si fa sotto le lenzuola, è proprio lì il problema…
Molto interessante la conclusione del post ( io cercherò di aiutare tanti miei fratelli sacerdoti che pensano di essere normali perché sono spirituali a diventare normali”
E’una minaccia?
O è solo “in cauda venenum? (Nella coda,il veleno)?
Perché vuole far arrivare troppo in fretta i tempi previsti da s Giovanni vianney? Quelli nei quali “gli uomini cercheranno su tutta la terra qualcuno che gli parli di Dio e non lo troveranno? Ed al solo sentirlo nominare piangeranno…”
Non vede che già ci siamo quasi arrivati?
Se non parlano di Dio i sacerdoti,chi lo farà?
Ne abbiamo tanti di opinionisti,giornalisti etc etc..
Sono già pochi…!!
Aiutiamoli piuttosto chiedendo noi laici, per primi, solo quello che loro possono/devono darci!
Condivido completamente il tuo bel commento Onda….Un buon sacerdote, non rimane solamente tra sacrestia e confessionale….Deve osare di piu’…..La nostra societa’ ha bisogno (un bisogno disperato!) di sacerdoti che si avventurino coraggiosamente nel sociale. Tu hai citato don Puglisi e don Bosco…. Permettimi di aggiungere don Luigi Di Liegro……..A don Mauro tutta la mia stima ed il mio affetto per il suo coraggio e la sua “testa dura”…..(ce ne fossero!!)
Nessuno vuole i preti chiusi in sacrestia. Ma e’inutile cercare di spiegarlo. Bisognerebbe prima capire che valore si dà all’anima o alla vita interiore….
Sono invece pienamente d’accordo su “parlare senza accapigliarsi è cristianesimo, il primo livello dell’amore è il rispetto”.
In questo senso il rispetto può portare alla “coalizione sociale “su temi lavoro casa ed acqua. Temi però sui quali può dire qualcosa qualunque politico ben preparato: in fondo arrivare alla coalizione sociale è un compito soprattutto politico.
Ma sui temi che riguardano il senso della vita e i suoi momenti fondamentali (nascita, matrimonio,malattia,vecchiaia,morte) il papa avrà sempre una parola più importante (per noi credenti) di tutte le altre. Il suo compito fondamentale infatti, è di sostenerci e rafforzarci nella fede.
don Mauro chiede uno sforzo che forse non tutti sono in grado di fare: portare Gesú nella vita ordinaria, come faceva Maria.
È difficile da capire per chi ha vissuto pensando ai codici di condotta o al Paradiso come rifugio da una realtà crudele che non ci ama.
Sulla stessa linea è tutto il testo di Maria scritto da Mardegan: davvero un faro nella mia vita di orazione di questi giorni.
Grazie Onda, Gabriella e don Mauro; i sacerdoti che fanno parte del popolo come noi, devono parlare di tutti i problemi che esistono nel mondo e aiutarci a riflettere e ad agire con la nostra testa illuminati dalla fede in Dio.Domani è nostro dovere civile ed umano andare a votare e secondo coscienza per il bene del nostro Paese e dei nostri figli e nipoti.
Ci sono molti bravi sacerdoti in giro che chiedono lo sforzo di portare Dio nella vita ordinaria.
Sai bene inoltre che esistono una spiritualità ed un cammino spirituale che fanno di questo aspetto , il centro del loro carisma.
Ed è una cosa appassionante scoprire questo legame tra Dio e tutte le cose della vita quotidiana.
Ma tutto ciò non rende inutile il Paradiso .
E neppure svilisce la vita interiore…anzi! Ti insegna a farla diventare il vero tesoro (nel quale avere il cuore).
“Pensano che il fine vita e l’inizio vita siano questioni cattoliche, così come lo sono le questioni di cosa fanno gli italiani sotto le lenzuola (cfr fecondazione artificiale e unioni civili): invece la società civile in quanto tale, non è una questione che li riguardi.”
Questa, secondo me, è una classica frase che ciascuno potrebbe intendere in tantissimi modi differenti …
Però, condivido con Un Cireneo che né la fecondazione artificiale, né le unioni civili riguardano ciò che si fa sotto le lenzuola e invece sono temi che investono pienamente la società civile, il rispetto per i diritti fondamentali di ogni essere umano per la prima e la regolazione del diritto di famiglia per le seconde.
@don Sergio io credo che non solo il sacerdote,ma qualsiasi buon cristiano,non debba limitarsi(che è pure cosa buona)solo a snocciolare rosari,pregare,penso che è nella vita ordinaria che si manifesta la nostra cristianità,nell amore verso gli altri,se no siamo solo cristiani di facciata,come dice il papa,gattopardiani .Va curata la spiritualità,nessuno lo nega,ma converrà anche lei che,s e per fare un esempio io vado a messa,mi comunico,ma poi nella vita ,non mi interessa il vicino che sta male,l an ziana sola,i l mio essere cristiana non ha senso.Nella quotidianità come dice Bene Paola,si esprime l amore verso il prossimo.
@Grazie Gabriella,don Mauro fa tutto con il cuore,tutto gli riesce bene,è un prete speciale perché sa che Gesù lo incontra nei volti della gente,da tutto se stesso,per le giuste cause Certo provoca invidia gelosie,c e ne fossero così anche qui in Calabria di preti come lui!
Buona domenica a tutti Don Sergio,Gabriella,Paola,Loretta,Stefania,Polomarco,Faticatore,Cireneo,un abbraccio di bene!?
E buona domenica a don Mauro
@Sergio Fumagalli @Un Cireneo
Come hanno ben capito Gabriella, Onda e sicuramente molti altri utenti, io sto aggiungendo al fine vita, inizio vita e questioni di morale sessuali tutte le altre questioni della vita civile. È trasparente, anzi esplicito, che io sto parlando del valore del rispetto nel dialogo. Il rispetto è cristiano: il fatto che si sia parlato di No e Sì in maniera rispettosa è cristiano, è cristianesimo: sia il No che il Sì al referendum sono cristiani, ma alcuni toni che ho letto (non sul blog: ma in articoli e riviste) non sono cristiani.
Nel maggio 2014 mons Galantino ebbe a dire in un’intervista: “In passato ci siamo concentrati esclusivamente sul no all’aborto e all’eutanasia. Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa.” Io concordo pienamente con quella frase ed è ciò che intendo. Pensare, come mi sembra faccia Un Cireneo, che il cristianesimo niente abbia a che vedere con il tono di rispetto, con la capacità di dialogo, mi sembra sbagliato. Mi sembra voler chiudere il Cristianesimo in qualche parte della vita umana (inizio vita, fine vita, lenzuola): invece bisogna ampliarlo all’intera esistenza umana.
@Sergio
Al testo bisogna aggiungere il contesto: e il contesto è il coinvolgimento personale in quanto si scrive. Per questo convengo con Sandokan sulle sue “premesse”
@Stefania
La vita interiore è anche la vita tra i gli uomini. “Regnum Dei intra voi est” significa anche che il Regno di Dio è “tra di voi”. È il motivo per cui Gesù manda i discepoli a due a due: perché la carità – cioè il rispetto, in primo luogo – bisogna vederlo vivere.
Mi propongo di aiutare quei sacerdoti che dimenticano tutta la tematica della dottrina sociale (era una cosa che stava molto a cuore a Escrivá) – cosa che anche oggi è molto frequente – in particolare il tema del rispetto e del dialogo. Hai visto che toni ha assunto la campagna referendaria? A me scandalizza quanto gli aborti, e tu sei scandalizzata?
I sacerdoti che trascurano le tematiche sociali spesso insistono eccessivamente su fine vita, inizio vita e lenzuola (ciao Polomarco)
@Polomarco
Alcuni riferimento si fanno anche “per sottrazione”
Il contesto non giustifica lo stravolgimento del testo. Mai.
@Stefania
Post Scriptum: te lo dico mentre sto guidando un adorazione eucaristica con il Santissimo esposto
Don Mauro, ho letto ora.
Non mi scandalizzano i toni referendari perché da sempre dove ci sono interessi di poltrona o di soldi, ci sono toni forti.
La dottrina sociale della Chiesa posso assicurarle che è in auge presso tantissimi laici e preti. Forse fin troppo,dalle mie parti..
Comunque apprezzo i toni più sereni del suo post delle 21,02 …anche perché risulta rasserenante il riferimento a s Escriva e la prima frase (la vita interiore …i discepoli a due a due….il rispetto bisogna vederlo).
Si.
In queste parole sento finalmente una lingua conosciuta.
Forse il motivo del cambio di tono è proprio il Santissimo esposto…chissà? ??
“Pensare, come mi sembra faccia Un Cireneo, che il cristianesimo niente abbia a che vedere con il tono di rispetto, con la capacità di dialogo, mi sembra sbagliato”.
Mi sembra una affermazione che poco si addice alla mia persona, reale e sul blog.
Il rispetto è cattolico ma non è solo cattolico. Ci sono tanti cattolici, di orientamenti vari che non sono per nulla rispettosi, altri lo sono a parole ma non nei fatti, altri nei fatti e nelle parole. Tutte queste persone si trovano nel blog, che costituisce un bello spaccato della società.
Gesù zittiva spesso l’interlocutore: dallo “stai dietro a me” rivolto a Pietro al modo in cui metteva con le spalle al muro i farisei. E quando Pilato cercò, a modo suo, il dialogo sulla verità, Egli rimase in silenzio.
Nel dialogo arriva un punto in cui è doveroso fermarsi, per non cadere in ipocrisie, abiure e stravolgimenti della propria persona.
A me interessa la morale, in primis per me stesso, ma sono interessato a tutti gli aspetti dell’uomo.
Non capisco invece perchè, in qualità di persona che vive in questi tempi e poi da persona credente, dovrebbero interessarmi, che so, solo i migranti e non anche i bambini ammazzati nel grembo della propria mamma.
Grazie Cireneo.
Sai esprimere con grande serenità quello che rattrista me e tanti altri credenti di questi tempi e il senso di soffocamento che si prova leggendo certi commenti e certi inviti a pensare solo che…o ad interessarsi solo a…o ad essere dei nostri tempi solo se….
@Cireneo come cristiana ti dico che la morale dovrebbe permeare tutto il nostro essere,ma nonostante tutto,abbiamo un mondo intorno che ci chiama a non restare chiusi in noi stessi,ad affrontare i vari problemi quotidiani,sempre alla luce del Vangelo,non smarrendo la via,come ci insegna il Vangelo di oggi,Gesu spiana i sentieri,abbassa i colli,in questa visione di essere cristiani nel mondo,con i suoi vari problemi,dobbiamo inserirci con un dialogo pacifico anche verso le varie diversità,nel sociale,sempre con Gesù nel cuore,spinti dall amore verso il prossimo,in un vivere civile,cordiale,che dovrebbe essere tipico di un cristiano.Il cristiano non pensa solo al nascere ed al morire,ma alla vita che ci sta di mezzo,che quotidianamente lo interroga.Ognuno però lo fa con i carismi ed i propri talenti.Don Mauro ha un suo modo di fare che non a tutti piace,tu ne hai uno diverso,ma dobbiamo restare uniti nella diversità di carismi,sempre con l occhio rivolto a Gesù.Buona domenica
Cireneo
Dedico la domenica mattina alla lettura dei vari articolo……è sempre interessante scoprire le varie opinioni…..poi ciascuno deve crearsi la propria opinione con la ciscienza “aperta” -a volte si parla troppo!!!!
Ma “solutudine”mai!!!! A presto una nonna..
Un Cireneo, hai una grande apertura di cuore che illumina la tua intelligenza; o viceversa?
Esempio edifcante per dimostrare come invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia.
La carità cioè il rispetto.
Cosa vuol dire? Non capisco.
Scusate ma a me questo blog sembra molto intellettuale e poco vicino alla gente comune per non dire quella povera, in spirito.
Fu forse “rispettoso” Gesù quando a Pietro che gli diceva pieno di zelo “non ti succederà niente a Gerusalemme” gli rispose “vade retro satana”.
O fu rispettoso Padre Pio quando a lui si presentavano persone diciamo di un certo genere.
Rispetto a tutti i costi è sbagliato anche esso.
A Roma diciamo “quando ce vo ce vo!”
Parlando del referendum dopo le prese in giro attuate in campagna elettorale dove si sono utilizzati tutti i mezzi possibili per fare il gioco delle tre carte ai cittadini la mancanza di rispetto è venuta proprio dai politici.
Sorrisi e toni bassi melliflui e pieni di inganno.
“Pensano che il fine vita e l’inizio vita siano questioni cattoliche, così come lo sono le questioni di cosa fanno gli italiani sotto le lenzuola (cfr fecondazione artificiale e unioni civili): invece la società civile in quanto tale, non è una questione che li riguardi”.
MaH! Non vengo dal mondo cattolico ci sono arrivata e presa per mano da questi cattolici che lei don Mauro descrive.
“il fine vita e l’inizio vita “……l’avevo (prima )sempre considerato un aspetto della natura dell’uomo da difendere e proteggere e mi sono spesso battuta (anche se piccola d’età )contro la legge sull’aborto….e ho contnuato e contnuo a farlo ancora nel mo pccolo. La chiesa e la formazione cristana e tanti cattolici mi hanno fatto scoprire che la chiesa è l’unica che ha veramente a cuore la vita dell’uomo presa nella sua totalità dal ” fine vita e l’inizio vita “. E’ a quel punto che ho capito che la chiesa è madre.
Avere un gran cuore e amare l’uomo in tutte le sue condizioni è un gran dono. Ma è proprio questo concetto dell’amore che oggi si va sempre di più allineando con l’etica del desiderio che ne sta stravolgendo la bellezza intrinseca.
Grazie Betulla! Che bella riflessione!
Ho meditato spesso sulla Chiesa come madre…ma non l’avevo mai collegata al tema inizio/fine vita.
Solo una madre infatti,è sempre vicina nei momenti più fragili della vita, cioè appunto inizio e fine: momenti in cui è ben chiaro che da solo non ce la farai…mentre nel resto della vita ,puoi sempre (illuderti) della tua autosufficienza.
@Un Cireneo @Marco T.
Il rispetto non significa affatto andare contro le proprio convinzioni e la propria identità. Rispetto significa accettare la diversità di convinzione dell’altro e rispettare la sua libertà e, in secondo luogo, significa mutare dal mondo dell’altro quei valori che sono mutuabili, cioè che possono appartenere al proprio mondo.
Papa Francesco e Marco Pannella non l’avrebbero mai pensata allo stesso modo a proposito di aborto e invece la pensavano allo stesso modo a proposito di rispetto dei carcerati. Questo è costruire ponti. Se Papa Francesco avesse detto a Pannella: prima di parlare chiarisciti le idee sull’aborto avrebbe costruito un muro e non un ponte.
La nuova Costituzione fascio-grillina
di Michele Serra
pubblicata su L’Espresso del 4 dicembre 2016
Dopo la vittoria del NO accadde il miracolo: i vincitori si danno appuntamento per decidere come riformare la Costituzione. Alla riunione partecipano, in rappresentanza delle forze vittoriose, uno stimato Professore, un vecchio Partigiano, un giovane Grillino, un tipico Leghista e un classico Fascista. Questo è il resoconto della riunione.
PROFESSORE
Buongiorno a voi, gentili costituenti, e ben trovati a questo storico appuntamento.
LEGHISTA
Buongiorno un cazzo. Non fare il radical-chic. Buongiorno dillo agli intellettuali dei salotti. Noi parliamo schietto, noi siamo gente del popolo.
GRILLINO
Sappiate che siamo in streaming. Non mi fido di voi della casta. La Rete vi ascolta.
PROFESSORE
Rinuncio al buongiorno. Accetto serenamente questo richiamo a non cadere nello sterile formalismo per andare subito al nocciolo della questione: la nostra amatissima Carta!
FASCISTA
La Costituzione l’hanno fatta i comunisti. Facciamone un’altra o vi spacco la faccia. Articolo primo: Nazione! Onore! Popolo! Gloria! Onore!
LEGHISTA
Onore l’hai detto due volte.
FASCISTA
Meglio. Così ha più forza.
PARTIGIANO
Non potreste alzare la voce? Non sento niente.
GRILLINO
Non si preoccupi. È tutto in streaming. Ci giudicherà la Rete.
PROFESSORE
Forse il nostro giovane amico intende dire che è necssario inserire anche un articolo di indirizzo dedicato alle nuove forme di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica …
LEGHISTA
Taci, cornacchia. Hai una maniera di parlare che fa venire il latte alle ginocchia. Tu avrai anche del tempo da perdere in chiacchiere, ma noi no. Noi siamo gente che lavora.
GRILLINO
Scusate, avevo dimenticato di far partire lo streaming. Vi dispiace ricominciare?
PROFESSORE
Per me non ci sono problemi. Buongiorno a voi, gentili costituenti …
LEGHISTA
Ussignur, ma che menata. Non possiamo fare senza strimil, streling o come accidenti si chiama?
GRILLINO
No, non possiamo. La nuova Costituzione deve nascere con il consenso di tutti i cittadini. Non so neanche che cosa ci faccio io, io che sono un semplice cittadino, in mezzo a voi della casta.
LEGHISTA
Ecco, bravo, allora levati dalle balle, te e lo stribil.
[Il grillino lascia l’aula e annuncia che il Movimento varerà una Costituzione con il contributo dei cittadini in Rete, che potranno aggiornare gli articoli giorno dopo giorno: si chiamerà WikiStatuto]
PROFESSORE
Siamo qui riuniti non per tradire lo spirito costituente, ma per adeguarlo allo Zeitgeist. Quello che per i latini era il genius saeculi, e che nella letteratura di Emerson, solo apparentemente si discosta da quella di Adolph Klotz …
LEGHISTA
Se non la smetti ti strozzo con le mie mani, vecchio damerino. Hai capito o no?
FASCISTA
Che ne dite di un articolo contro le razze impure? Almeno quello, lo vogliamo scrivere o no? Qualcosina contro gli ebrei, anche solo un comma?
PARTIGIANO
Non capisco una sola parola di quello che dite. Non ho neanche capito chi siete … Lei signore, con quella camicia nera, e quel giovane molto agitato con la barba e tutti quei telefonini che se ne è appena andato … E lei, con la cravatta verde, che almeno è l’unico che parla a voce altissima e la ringrazio …
PROFESSORE
Forse è mancata una adeguata preparazione nel corso della quale chiarire bene le differenti matrici ideali, culturali e politiche delle componenti interessate. Secondo Carl Schmitt, esiste una vera e propria Entscheidung che determina il criterio politico superando il mero concetto di “amico” e “nemico” …
LEGHISTA
Sento che potrei ammazzarlo da un momento all’altro, se non chiude il becco.
FASCISTA
E il sabato fascista? Vogliamo reintrodurre il sabato fascista? Roma sarebbe ripulita in un attimo, con il sabato fascista. E mica solo dai rifiuti: anche dai froci, dagli zingari e dagli immigrati.
PARTIGIANO
Come avete detto? Potreste ripetere?
LEGHISTA
Senti, nonno: perchè non te ne vai fuori dalle balle anche tu, come il grillino dei miei stivali?
[Lo accompagna alla porta. Restano solo il leghista, il fascista e il professore]
PROFESSORE
Bene, vedo che abbiamo optato per una semplificazione delle componenti interessate, in favore di uno sveltimento delle procedure. Del resto anche Mainhard Poppleton sosteneva …
[Segue breve colluttazione. La seduta viene aggiornata].
@don Mauro
Non mi hai dato ragione a parole, ma me l’hai data nei fatti, poiché hai dovuto spiegare il contesto della tua frase, che non era affatto scontato, almeno per me. E’ proprio la convinzione che il “proprio” contesto sia esplicito e chiarissimo ai più che può dar luogo alle incomprensioni.
Riguardo a quello di cui tutti possono parlare (compresi i cattolici) mi sembra che si stia scoprendo l’acqua calda.
Un sacerdote dovrebbe innanzi tutto avere delle priorità, a motivo della sua vocazione; poi come tutti, può dedicarsi liberamente ad altre cose lecite, senza essere troppo partigiano in questioni opinabili.
Gentile don mauro oggi i cristiani hanno difficoltà a vedere dove sta il bene e dove sta il male. Lei sa bene che è una cosa prevista. Chiamiamola con il suo nome, una profezia.
Le convinzioni degli altri valgono alla pari di fronte al mondo ma il popolo cattolico deve tener salde le proprie. È la prima forma di rispetto. Se non credo veramente nelle mie di convinzioni come posso ritenere fondate su qualcosa quale degli altri.
E poi il mondo ci è stato affidato e quindi il rispetto della liberta a tutti i costi può creare danno. Nessuno di noi ucciderà il prossimo per le proprie convinzioni ma mi sembra ci sia stato chiesto di morire almeno per le nostre.
I sacerdoti e il papa per il ruolo che hanno dovrebbero aiutare.
Ma non sempre ci siete di aiuto.
Il linguaggio è poco chiaro.
Una volta sembra prendere posizione da una parte altre volte dall’altra.
@Sandokan
Molto divertente!!! :)))))
Mancano le persone del Family Day ma capisco che Serra non li conti data l’eseguità del loro numero: però li vorrei vedere mettersi attorno a un tavolo a fare la Costituzione insieme, che so, a quelli di Nichi Vendola.
@don Mauro
Quest’ultima battuta te la potevi proprio risparmiare per più di un motivo.
@Sergio Fumagalli
Poiché “il contesto” è la vita, la vita oltre le parole, il fatto di dover spiegare il contesto non è un limite del blog ma un pregio del blog: significa che il blog è uno strumento efficace per creare comunione di vita. Credo che da quando tu scriva sul blog tu abbia una più vera e profonda e reale comunione con me di quella che hai avuto vivendomi accanto per tanti anni senza però mai parlare davvero con me. L’ideale perciò non è scrivere testi che consentano di ignorare i contesti di vita delle persone che scrivono, come avviene per esempio nel caso delle equazioni di Laplace (per capire le equazioni non è necessario conoscere la vita di Laplace) o degli algoritmi dell’informatica o di sillogismi assolutamente logici e formali, ma scrivere testi che per essere compresi richiedono apertura sui contesti di vita degli autori: perché il fine del vivere non è il capire dei testi ma la comunione di vita tra autori e lettori, cioè appunto l’amore. Che è l’essenza del cristianesimo.
Circa il sacerdozio sai bene che il Fondatore dell’Opus Dei dava grande importanza alla vocazione professionale, che per un prete dell’Opus Dei non è innanzitutto l’essere prete ma quella laica, quella del lavoro professionale che ha dovuto svolgere prima di essere ordinato sacerdote: tu la vocazione professionale di professore di fisica, io di scrittore. Egli – Escrivá – auspicava che arrivasse un tempo in cui i sacerdoti dell’Opus Dei, compatibilmente con l’impegno pastorale, potessero continuare a svolgere la loro professione. Non a “mantenere la mentalità professionale”: proprio a continuare a svolgere la loro professione.
Ora non ho sottomano il testo esatto ma se, come immagino, questa cosa ti suonasse nuova – perché normalmente nell’Opus Dei viene tacitata – e tu non mi credessi (per lo stesso motivo, come immagino) basta che tu me lo scriva qui e te la trascriverò qui.
Così si vede come un blog aiuta te a vivere meglio anche la tua vocazione al sacerdozio e all’Opus Dei. E, in fin dei conti, un blog e il parlare con la gente ed aprirti, ti migliora come persona.
@Sergio Fumagalli
Abbiamo scritto in contemporanea: quale battuta mi potevo risparmiare per più di un motivo?
Don Mauro, sei un esaltato.
Credo che la battuta cui faceva riferimento don Sergio fosse quella sul family day, effettivamente alquanto squallida al pari della barzelletta di Serra condivisa da Sandokan. Lei continua a rinforzare col cemento armato il muro già alto e spesso che ha edificato a suo tempo nei confronti del movimento di Gandolfini. Questo ovviamente contraddice platealmente lo slogan del blog sui ponti, i muri e i fiori nei cannoni.
Ha capito, don Sergio? Ha fatto male a lasciare l’insegnamento. Avrebbe dovuto mettersi prima in ferie, poi in aspettativa non retribuita, poi retribuita e, dopo l’ordinazione, rientrare prima in part-time e poi a tempo pieno. Senza disdegnare l’idea di diventare dirigente scolastico, che le avrebbe dato più prestigio per l’apostolato.
@Faticatore
Esaltato magari no, però ogni tanto sbrocca.
Vero. Molto penoso quello che ha scritto, ahimè. ..
Alti muri crescono….altro che blog che migliora le persone!
@don Mauro
Mi riferivo, come hanno già detto altri, alla battuta che sta proprio sopra (quella sui cattolici del Family Day).
Riguardo al contesto e ai pre-giudizi, lascio perdere … perché il tuo contesto del problema è diverso dal mio: non ho nulla in contrario a quello che hai scritto, ma io non mi riferivo a quello.
Per il sacerdozio… vedi sopra.
Riguardo al vivere meglio la mia vocazione, se sto su un blog, ho qualche dubbio, ma è un fatto personale.
Don Mauro,
anche in Hitler, Pol Pot, Pinochet, Stalin, si poteva trovare qualche cosa di buono, forse. Però nessun esponente di primo piano della Chiesa ha mai fatto endorsement pubblici nei riguardi di queste persone.
Mi chiedo come sarebbe stato accolto dai fedeli un apprezzamento da parte di Pio XII nei confronti della sensibilità manifestata da Hitler nei confronti dei cani (amava tanto il suo bellissimo pastore tedesco).
Il peccatore pentito la Chiesa lo ha sempre accolto a braccia aperte. Il peccatore che pensa di essere nel giusto e va fiero delle sue battaglia, e viene indicato come campione mirabile nella lotta per i detenuti – per i quali la Chiesa si è sempre battuta, prima e maggiormente rispetto al partito radicale – qualche perplessità me la suscita. Perplessità che non sta nel voler dialogare, ma nel come si dialoga e cosa si dice nel dialogo.
A mio avviso, il rischio è che questo modo di gettare ponti permetta, forse, di costruire qualcosa da una parte con il rischio di distruggere dall’altra. Si può pensare ad una mancanza di attenzione (posso chiamarla Giustizia?) verso coloro che sono stati feriti dagli atteggiamenti di quelle persone (i tanti bambini morti, nel caso di aborto, gli ebrei trucidati, nel caso di Hitler) nonché del rischio che si possa percepire una sorta di de-penalizzazione dei fatti gravi che sono stati commessi.
Ho manifestato più volte il mio pensiero. Il dialogo con tutti non è umanamente possibile.
Costruire qualcosa significa sempre distruggerne qualche altra.
Questo ineludibile effetto delle azioni dell’uomo fa sì che le stesse cose si possano vedere da prospettive diverse e, quindi, si arrivino a valutazioni differenti.
@Sergio
Forse ti sfugge che scrivere “Quest’ultima battuta te la potevi proprio risparmiare per più di un motivo” ha il tono di un professore (tu) che vuole insegnare allo scolaretto (io) come ci si deve comportare. So che sei stato un professore di fisica molto amato e molto competente e quindi capisco che questo costume non ti lasci ma credo di far bene a farti notare quello che altri tacciono anche perché nella vita quotidiana e nel rapporto personale non sei come appari sul blog (cioè sei meglio, non vorrei essere frainteso).
Quella che tu pensi sia una mia battuta è invece una semplice verità: questi mesi ho avuto molte volte la possibilità di far notare quanto fosse in contraddizione con il cristianesimo il “cristiano spirito di vendetta” con cui il Familiy Day ha osteggiato Renzi. Avevo la possibilità di scriverlo ma non l’ho fatto. E spiegavo, a chi me lo chiedeva, che non lo facevo perché il Family Day ha davvero un’incidenza minima nella nostra società e che fa solo rumore nel piccolissimo “mondo cattolico”.
Ora far notare che questa mia convinzione è suffragata dal silenzio di Serra (non c’è nel suo elenco nessun esponente Family Day, a meno che si sovrapponga al fascista, al leghista o al grillino) (nel qual caso però vengono assorbiti da tali gruppi) è solo dare conferma al mio pensiero.
Lo faccio, Sergio, solo perché non sei obbligato a leggere tutto quello che scrivo né ad ascoltare quello che dico o a guardare i miei video, quindi ti sarà sfuggito qualcosa di mio.
Sono infine certo che le cose che ho scritto sul nostro Fondatore e sulla nostra vocazione e sull’Opus Dei ti avranno colpito e fatto riflettere perché sei persona buona e di talento: capisco che ti dia fastidio ammettere che ho fatto centro.
Sono ben felice comunque di non parlarne se non lo vuoi fare.
Grazie.
Se il family fa poco rumore è perché da sempre i cristiani sono un piccolo gregge.
E i pastori gridano nel deserto come il Battista invece di contare like su un blog.
Dio che orrore queste battute al vetriolo che lancia a don Sergio …come del resto fece con don Giampaolo e don Ugo…la Miriano e con chiunque altro non plauda al suo pensiero.
Sono scandalizzata a morte!! Si goda i suoi orgogliosi autoconvincimenti e non tormenti i suoi fratelli sacerdoti.
Ma che orrore!
Vedo che Serra non ha citato nemmeno Forza Italia, Sinistra italiana, Fratelli d’Italia e minoranza PD. Sono tutti irrilevanti politicamente?
Adesso ne avrà di barzellette da raccontare Serra…
@don Mauro
Premetto innanzi tutto che mi dispiace che su questo blog si sia creata una certa polarizzazione tra chi mi difende, talvolta anche al di là di quello che vorrei, e te; poi, il fatto che passi molto tempo, ore o anche giorni senza che rispondo dipende solo dal fatto che non sono sempre connesso, né intendo farlo. Quando posso, leggo e, se è il caso, cerco di rispondere.
Proprio in riferimento alla tua battuta e alla mia risposta vorrei precisare alcune cose sui contesti.
Non metto in dubbio le tue intenzioni, il tuo passato e tutta la tua vita, che stanno dietro a quello che scrivi, ma quello di cui forse non ti accorgi è che applichi a me dei toni e delle intenzioni, che tu dici di cogliere, ma che solo io so se li ho o no. Per conto mio, ti ho detto che te la potevi risparmiare, la battuta, da collega e senza alcun tono impositivo: del resto la battuta è sembrata offensiva a me, perché condivido molto di quello che si è fatto al Family Day, sia per il riferimento all’insignificanza dei numeri, che è una tua opinione, sia per l’accostamento a persone incapaci di ragionare e chiuse nel loro mondo e incapaci di dialogo, che pure è una tua opinione.
Inoltre, più in generale, ti posso dire che il primo passo per entrare in sintonia con un altro è quello di fidarsi che non stia barando nel dialogo: e cioè non dare più importanza a quello che tu credi di sapere di lui e darne meno a quello che ti dice. Se dici di voler bene a me e a quelli che la pensano come me, non essere tanto sicuro di sapere già quello che pensano.
Che don Mauro, alla luce di queste parole, rifletta sul suo comportamento.