Blog / Lettere | 12 Novembre 2016

Lettera di Loretta Conte – L’uomo a immagine di Dio

Gesù di tanto in tanto  restava solo  perché  sentiva nel suo cuore il desiderio di dialogare  con suo Padre e nel silenzio si raccoglieva in meditazione e chiedeva al Padre di fargli comprendere la sua Volontà e di saperla attualizzare.

Anche noi cristiani e credenti di altre religioni e non credenti  sentiamo il desiderio di rimanere soli in mezzo a tanta confusione di parole e di opinioni. Oggi mio marito ed io siamo  andati insieme ad altre coppie e famiglie a pregare e a  raccoglierci in  dialogo  con il Signore

La persona umana è stata creata ad immagine di Dio e spesso mi sono chiesta che cosa significa essere ad immagine di Dio e  qual è  il modo  migliore di rapportarsi sia con Signore che  con  il nostro prossimo.

La meditazione  su ogni forma di comunicazione e di dialogo ha reso vivace il dialogo sempre nel rispetto partecipe di ciascuno.   L’approccio   al dialogo comunicativo è stato preso in sintesi da una lettera pastorale del fu cardinale Carlo Maria Martini della diocesi di Milano.

A volte noi abbiamo bisogno di schematizzare  per  potere  riflettere in modo chiaro l’argomento preso in considerazione, questo per rendere più semplice  il nostro modo di rapportarci con il Signore e con il prossimo

La comunicazione verbale e non, più o meno esplicita, è informativa, appellativa  ed auto comunicativa. L’autentica comunicazione è suscitare una risposta; cioè una reciprocità:

La comunicazione di Dio – La comunicazione  degli uomini

Ogni vera comunicazione esige spazi di silenzio e di raccoglimento e richiede tempo

La comunicazione di Dio

(Rm.16,25; Ef.3,9) è preparata nel silenzio e nel segreto di Dio (Rm.16,25; Ef.3,9)

Confronto con la Parola di Dio : la storia della salvezza  che è progressiva,cumulativa e storica. Non avviene cioè in un solo istante, bensì con parole ed eventi che si rimandano e si spiegano a vicenda.

La comunicazione degli uomini
nasce dal silenzio. Molte forme di parola nascondono in realtà un vuoto interiore: sono chiacchiera, sfogo, esibizionismo.
La persona umana ha bisogno di tempo. Non si può comunicare tutto d’un colpo e senza grazia.
Spesso manchiamo per disattenzione,fretta e superficialità.
Occorre saper cogliere i momenti giusti,senza bruciare le tappe.

La comunicazione di Dio
si svolge in una dialettica di manifestazione e di nascondimento:
Il  comunicare di Dio non ha sulla terra la   pienezza ma è dato da una promessa di ciò che verrà(1 Corinzi 13,12 / ! Gv 3,2)(Ora vediamo come in uno specchio in maniera confusa ma quel che saremo ce lo rivelerà quando saremo faccia a faccia con Lui). Non  è un crescendo di luce senza ombre, che ci abbaglierebbe. Il mistero vuole comunicarsi pienamente, ma solo a chi lo accetta e lo cerca.

La comunicazione degli uomini

Comprende luci ed ombre

Chi nel rapporto interpersonale vuole  solo e sempre chiarezza, certezza assoluta, dà segno di  volere dominare piuttosto che comunicare,cade nella gelosia e si aliena l’altro, anche se in apparenza lo conquista.
La comunicazione degli uomini non è mai assolutamente trasparente.
Il  volerla forzare oltre il giusto,oltre la soglia di quello che è il segreto  o mistero,forse neppure accessibile del tutto a chi lo possiede , fa cadere nella banalità.

Pudore, rispetto e riserbo sono garanti della vera amicizia

Accogliere l’altro significa mettersi nei panni dell’altro rispettando non solo la diversa cultura ma anche il suo grado di cultura (rispettare ad es. anche il bambino e soprattutto ascoltarlo)

La comunicazione di Dio è personale
Dio comunica non altro da sé,  ma se stesso,con indicibile amore.

Nello stesso tempo è interpersonale, fa appello all’uomo, suscita la fede e la speranza.

La comunicazione  degli uomini
coinvolge sempre in qualche modo la persona che comunica.

Sempre chi parla dice qualcosa di sé ,anche se magari  resta al livello più semplice della verità delle informazioni.
Secondo me, occorre essere aperti senza condannare
La comunicazione è anche fatta di silenzi e di gesti    di tenerezza ,di fraternità e di comprensione senza prevaricare  altrimenti si perde l’altro che si chiude  in se stesso.
Occorre trovare una forma giusta nel rispetto di tutti ed essere pazienti nella crescita  spirituale e diversa  di ogni persona.

Loretta Conte ha pubblicato diversi racconti e testimonianze sul blog. Ha organizzato l’anno scorso la presentazione di Abelis a Napoli

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