Lettera di Loretta Conte – L’uomo a immagine di Dio
Gesù di tanto in tanto restava solo perché sentiva nel suo cuore il desiderio di dialogare con suo Padre e nel silenzio si raccoglieva in meditazione e chiedeva al Padre di fargli comprendere la sua Volontà e di saperla attualizzare.
Anche noi cristiani e credenti di altre religioni e non credenti sentiamo il desiderio di rimanere soli in mezzo a tanta confusione di parole e di opinioni. Oggi mio marito ed io siamo andati insieme ad altre coppie e famiglie a pregare e a raccoglierci in dialogo con il Signore
La persona umana è stata creata ad immagine di Dio e spesso mi sono chiesta che cosa significa essere ad immagine di Dio e qual è il modo migliore di rapportarsi sia con Signore che con il nostro prossimo.
La meditazione su ogni forma di comunicazione e di dialogo ha reso vivace il dialogo sempre nel rispetto partecipe di ciascuno. L’approccio al dialogo comunicativo è stato preso in sintesi da una lettera pastorale del fu cardinale Carlo Maria Martini della diocesi di Milano.
A volte noi abbiamo bisogno di schematizzare per potere riflettere in modo chiaro l’argomento preso in considerazione, questo per rendere più semplice il nostro modo di rapportarci con il Signore e con il prossimo
La comunicazione verbale e non, più o meno esplicita, è informativa, appellativa ed auto comunicativa. L’autentica comunicazione è suscitare una risposta; cioè una reciprocità:
La comunicazione di Dio – La comunicazione degli uomini
Ogni vera comunicazione esige spazi di silenzio e di raccoglimento e richiede tempo
La comunicazione di Dio
(Rm.16,25; Ef.3,9) è preparata nel silenzio e nel segreto di Dio (Rm.16,25; Ef.3,9)
Confronto con la Parola di Dio : la storia della salvezza che è progressiva,cumulativa e storica. Non avviene cioè in un solo istante, bensì con parole ed eventi che si rimandano e si spiegano a vicenda.
La comunicazione degli uomini
nasce dal silenzio. Molte forme di parola nascondono in realtà un vuoto interiore: sono chiacchiera, sfogo, esibizionismo.
La persona umana ha bisogno di tempo. Non si può comunicare tutto d’un colpo e senza grazia.
Spesso manchiamo per disattenzione,fretta e superficialità.
Occorre saper cogliere i momenti giusti,senza bruciare le tappe.
La comunicazione di Dio
si svolge in una dialettica di manifestazione e di nascondimento:
Il comunicare di Dio non ha sulla terra la pienezza ma è dato da una promessa di ciò che verrà(1 Corinzi 13,12 / ! Gv 3,2)(Ora vediamo come in uno specchio in maniera confusa ma quel che saremo ce lo rivelerà quando saremo faccia a faccia con Lui). Non è un crescendo di luce senza ombre, che ci abbaglierebbe. Il mistero vuole comunicarsi pienamente, ma solo a chi lo accetta e lo cerca.
La comunicazione degli uomini
Comprende luci ed ombre
Chi nel rapporto interpersonale vuole solo e sempre chiarezza, certezza assoluta, dà segno di volere dominare piuttosto che comunicare,cade nella gelosia e si aliena l’altro, anche se in apparenza lo conquista.
La comunicazione degli uomini non è mai assolutamente trasparente.
Il volerla forzare oltre il giusto,oltre la soglia di quello che è il segreto o mistero,forse neppure accessibile del tutto a chi lo possiede , fa cadere nella banalità.
Pudore, rispetto e riserbo sono garanti della vera amicizia
Accogliere l’altro significa mettersi nei panni dell’altro rispettando non solo la diversa cultura ma anche il suo grado di cultura (rispettare ad es. anche il bambino e soprattutto ascoltarlo)
La comunicazione di Dio è personale
Dio comunica non altro da sé, ma se stesso,con indicibile amore.
Nello stesso tempo è interpersonale, fa appello all’uomo, suscita la fede e la speranza.
La comunicazione degli uomini
coinvolge sempre in qualche modo la persona che comunica.
Sempre chi parla dice qualcosa di sé ,anche se magari resta al livello più semplice della verità delle informazioni.
Secondo me, occorre essere aperti senza condannare
La comunicazione è anche fatta di silenzi e di gesti di tenerezza ,di fraternità e di comprensione senza prevaricare altrimenti si perde l’altro che si chiude in se stesso.
Occorre trovare una forma giusta nel rispetto di tutti ed essere pazienti nella crescita spirituale e diversa di ogni persona.
Loretta Conte ha pubblicato diversi racconti e testimonianze sul blog. Ha organizzato l’anno scorso la presentazione di Abelis a Napoli