
Le Lettere di Stefania Perna – Santità e opere di santità
Per continuare a riflettere sul tema della santità, credo sia quanto mai interessante partire da qualche stralcio delle lettere della neo-santa ( non so se dica così, ma mi riferisco alla recentissima data di canonizzazione): madre Teresa.
Sono interessanti perché nel carteggio di lettere che ebbe con vari sacerdoti ,per lo più suoi direttori spirituali, descrive il suo mondo interiore, ovviamente con la maggior sincerità possibile. In questo post, considero solo due punti: il desiderio che l’uomo ha di Dio e che Dio ha dell’uomo,( fino a gridare” ho sete!”) che sono come le due estremità dell’arcobaleno della foto, l’arcobaleno della santità.
“Pochi giorni fa mi sono tornati in mente alcuni episodi di Letnica e ho riso di cuore. Davvero come ero orgogliosa allora!…neanche adesso sono umile ma almeno desidero diventarlo…”
Dunque la santità nasce…da un desiderio?Un desiderio umano, che Dio fa nascere e che l’uomo cerca di non ostacolare troppo, con dubbi, paure, arrovellamenti di pensiero, resistenze di vario tipo?
Si, perché la santità porta a delle “opere di santità”, ma non si riduce solo ad esse. Spiego meglio: credo esistano delle opere , frutti della santità, che sono il livello più esterno e percepibile. Ci sono santi che hanno costruito ospedali, scuole, opere benefiche di vario tipo. E , talvolta proprio per queste belle opere, sono stati “santificati” dalle folle anche durante la vita.
Ma queste opere, non sono visibili sempre e a volte neppure ci sono: penso a santi morti giovani che non hanno avuto tempo e possibilità di farne o a persone che hanno vissuto molto tempo in un monastero o in un ospedale o anche semplicemente in una casa di città, la normale vita di laici comuni, casa, lavoro, famiglia: nessun’altra grossa azione che quelle comuni e quotidiane.
E dunque, il livello costitutivo della santità, la sua “ spina dorsale” è piuttosto in questo rapporto del cuore con Dio, in questo amore per Lui (che magari poi porterà ad azioni per gli altri), ma che si nutre e si origina nei desideri del cuore.
“L’altare è il cuore dell’uomo, che è la cosa più essenziale dell’uomo.
L’altare e le offerte che si pongono sull’altare, sono tutto ciò che si sovrappone al cuore, come pregare, cantare, dare elemosine, aiutare.
Il cuore dell’uomo dunque santifica ogni offerta, dallo stesso momento in cui la si offre. Pertanto non può esserci offerta migliore del cuore dell’uomo, per mezzo del quale si trasmette ogni offerta.(Origene)
Ma torniamo a madre Teresa: alle sue suore scriveva” Il grido di Gesù morente:Ho sete…è qualcosa di molto più profondo per Gesù, che dire semplicemente “io ti amo”.
Fino a quando non saprete nel profondo,che Gesù ha sete di voi, non potrete cominciare a saper chi Lui vuole essere per voi. O chi Lui vuole siate per Lui.”
Da queste parole, appare chiaramente che per madre Teresa, la fede parte dal sentire “ nel profondo”( nel cuore dunque!) la voce di Dio: solo allora si può capire il senso della vita per un vero cristiano ( cioè per un chiamato alla santità. Giacchè tutti i battezzati sono chiamati ad esserlo, come scrive spesso s Paolo).
Si tratta poi di cercare di vivere le due dimensioni: sapere chi è Dio per noi innanzitutto…e poi capire chi Lui vuole siamo( le nostre opere, vocazioni, funzioni, missioni etc). Non esiste fede senza opere, certo, ma le opere sante, sono tali ,solo se nascono da tale amore profondo: di Dio per noi ed, in una certa misura , nostro per Dio.
Del resto basta considerare il primo santo, quello della cui canonizzazione nessuno può dubitare, perché fatta dallo stesso Gesù: il ladrone. Cosa ha fatto per finire in Paradiso il giorno stesso? Ha amato Gesù, perché si è accorto ( a differenza dell’altro ladrone) che Gesù pur essendo Dio, pur essendo del tutto innocente, era là , a condividere da innocente le stesse pene, come uno di loro, in mezzo a loro ( Emanuele-Dio con noi) .
Non lo ha maledetto per quanto stava soffrendo, non lo ha preso in giro perché non salvava se stesso e loro e neppure gli ha suggerito cosa fare, ma si è limitato a riconoscere, (con “timore”), che era Dio, lo ha difeso dalle beffe del compagno, lo ha amato e supplicato.(“Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male… Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».)
Tutto qui: non ha fatto nulla di grande e notevole…se non fidarsi di Dio.
Certo, se fosse tornato a casa,( scusate se banalizzo, è per spiegare…) avrebbe trattato bene moglie e figli, o costruito un centro di recupero per ex ladroni!… ma solo perché colpito e raggiunto da Dio. Se uno ha scoperto un amore più grande…poi diventa capace di amare tutto e tutti.
Come diceva un mio amico convertito da poco:” qualunque essere umano può farmi vedere l’amore dell’uomo e/o per l’uomo…ma solo un santo può farmi vedere l’amore di Dio e/o per Dio”.
Stefania Perna, laureata in lettere classiche , docente di ruolo e diplomata in pianoforte superiore , ha al suo attivo varie pubblicazioni.
Come critico musicale, ha scritto articoli per molte riviste, curato guide all’ascolto , pubblicato un saggio” La Vestale di Mercadante: approdo romantico di un mito neoclassico” digitalizzato anche nell’università americana di Michigan.
Ha poi conseguito un dottorato sulla letteratura cristiana antica, occupandosi in particolare di s Ambrogio, presso l’università della città in cui vive con il marito e 3 figli.
Come credente, fortemente convinta della necessità di “dare ragione della speranza cristiana”, ha scritto un libro che ha avuto rapida e grande diffusione:“50 preghiere per cercatori di speranza” edizioni Effatà 2013, ha appena pubblicato un secondo libro “Strada facendo: tutti sogni o tutti segni?” Edizioni Cantagalli. Ha inoltre pubblicato a maggio per le edizioni Áncora, il “Diario di Elena” ed ha collaborato con altri autori ad un libro il cui ricavato andrà in beneficenza, dal titolo “Dimmi qualcosa di bello “. Stefania crede molto anche nella possibilità delle amicizie virtuali e della evangelizzazione via web.