Le Lettere di Hermes – Sono un omosessuale e ho sofferto le pene dell’inferno per la mia condizione
Hermes ha aperto oggi con questo nickname una discussione sul forum dal titolo A proposito del mondo gay. Ha inviato anche questa immagine. Ricopio nella home il suo primo post e, per facilitare la sua scelta di operare nel forum, non apriamo i commenti indirizzando al forum
Caro Don Mauro sono un omosessuale che ha superato i 50 e che dai 27 anni in poi ha sofferto le pene dell’inferno a causa della sua condizione. Dopo un incontro sballato con un frate “psicologo” ho cominciato a dare segni di squilibrio e una volta rivelato ai miei la situazione lo squilibrio è aumentato di più visto che loro non capivano e non potevano accettare. Per decenni sono stato in cura presso psichiatri e poco a poco ho avuto dei miglioramenti anche grazie a gruppi di preghiera e a un sacerdote dotato del dono di discernimento. Anni fa, poi, conobbi una donna che s’innamorò di me e fui sul punto di ricredermi ma la cosa andò avanti a fatica e dopo tre anni tron-cammo la relazione. Abilitato all’insegnamento nelle scuole medie ho fatto delle supplenze per pochi anni e poi lasciai per via della mia instabilità psi- chica. E’ lontano il tempo in cui un sacerdote mi disse che potevo pure normalizzarmi, altrimenti avrei dovuto accettare la cosa come una “malattia”. Sfido io ! Difatti mi sono ammalato. ho avuto varie storie con persone di sesso maschile, sia pur roba superficiale e per due volte ho provato forti sentimenti senza però costruire nulla di solido come avrei voluto: la prima volta lui voleva la sua libertà e la seconda volta l’altro lui poco a poco si rivelò schizoide e bipolare grave. C’è stato anche un sentimento passeggero per un eterosessuale che però per fortuna ho dimenticato. Adesso siamo all’ultimo uomo, il più recente, gay dichiarato dal quale sono molto preso perchè sensibile, mite, buono d’animo ma un pò depresso per problemi di lavoro. L’ho incontrato ad una mostra di fotogra-fia, ci siamo scambiati i numeri di telefono e dopo più di un mese ci siamo risentiti. Da parte mia, il colpo di fulmine quando l’ho rivisto, da parte sua la simpatia , la benevolenza ma non l’amore. Malgrado tutto è da 8 mesi che glielo ripeto: ti amo, ti amo, ti amo. A volte andiamo a mangiare insieme al ristorante o a casa mia. Conosco un pò alcuni dei suoi familiari e sia pur raramente anch’io vado a casa sua. Cerco di essere sempre gentile con lui, quando lo vedo ridere sono felice e se posso gli faccio pure dei regali. Se tiro le somme e faccio un bilancio deduco che non mi riesce facile vivere senza amare e quindi questa continua ricerca d’amore è la sola cosa che mi tiene in vita impedendomi il crollo. Stavolta con quest’uomo son finito pure a letto (ma sopratutto per dormire) e la cosa mi ha profondamente emozionato. Sentire il suo respiro che a tratti si trasformava in un leggero russare, l’odore dei suoi capelli, la mia attenzione nel non svegliarlo e farlo sentire a proprio agio la mattina con un buon caffè. Tutte queste cose stanno lasciando il segno e sento che stavolta da parte mia è qualcosa di molto intenso, ma come finirà non lo so. Siamo stati persino da quel sacerdote del discernimento e ci ha benedetti entrambi dicendo che abbiamo uno sguardo entrambi “buono” e che rimarremo amici per sempre aiutandoci a vicenda. Ma ora smetto perchè potrei sembrare quello che scrive alla “Posta del cuore” piuttosto che a un blog cristiano dove ci si confronta alla luce del Vangelo, ovvero con la Parola di Cristo Gesù. Oggi come oggi sono arrivato al punto di pregare Dio affinchè quest’uomo s’innamori di me come io lo sono di lui. Il fatto che abbiamo un corpo uguale non mi procura nessun senso di colpa perchè sia io che lui siamo gay, creature diverse ma uguali al- l’intera umanità e ora so di certo che decenni e decenni di disagi mentali possono essere riscattati dal mio “presente” insieme ad un uomo, ma uno che non voglia solo divertirsi ma impegnarsi assumendosi anche le responsabilità dovute del vivere insieme condividendo il proprio tempo, gli interessi, la quotidianità. Spero con tutto il cuore che questa persona sia lui. Scusa Don Mauro se son stato un pò prolisso e anzi ti confesso che avrei voluto dire di più, specie per quanto riguarda l’atteggiamento dei sacerdoti rispetto al problema omosessualità. Ne trovi di comprensivi, di totalmente aperti e di altri che ti fanno sentire il peso e la condanna dell’essere gay. Alla fine meglio comunicare col Dio che abbiamo dentro il cuore piuttosto che con i pareri discordanti dei preti, che c’è proprio da impazzire. A parte il fatto che ormai è risaputo che di preti gay ce ne sono tanti e io non ho niente da ridire su questo perchè non ho mai fatto l’equazione : etero=brava persona e omo=cattiva persona. Niente di tutto questo, anzi sotto certi aspetti ammiro quel prete polacco che ha rivelato al mondo intero d’avere un compagno. Quanti sacerdoti vivono senza un compagno ma hanno ben altri difettacci non meno gravi, anzi peccatacci veri e propri, pedofili, venali, ecc. ecc. Ti ringrazio per l’attenzione e per aver creato questo blog.
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