
ilsussidiario.net – Dal family day al family faces, tocca ancora alla persona
La piazza è un luogo e un orario preciso. Ieri a Roma ce n’era una che straripava di un numero oscillante fra i due milioni e le trecentomila persone. Chiunque può andare su google e leggere l’articolo di un grande quotidiano che fa il conto [è quello de La Stampa linkato qui sotto, ndr], con le foto, misurando i metri quadri, e dice che ingigantire i numeri non è una caratteristica solo dei cattolici ma che accadde anche ai tifosi della Roma (2001, scudetto con annunciato spogliarello della Ferilli, vabbeh forse è doping e non conta), a Cofferati (2002), e ai Rolling Stones, nel giugno 2014. Quest’ultimo è un dato interessante perché quella volta si pagava: il prato era strapieno e i biglietti venduti 71mila. Dei miei amici romani, di quelli che mi hanno intasato whatsapp, facebook e mail, secondo me ce ne sono andati pochi. Mi riferisco a quelli che non solo dicevano di andarci ma che dicevano agli altri di andarci: ma, si sa, i romani sono così. Gli Angelus di Piazza san Pietro sono gremiti di turisti, non di romani. Comunque ieri, a Roma, l’inverno era tiepido (14°), non pioveva e non tirava vento e le foto stanno lì sugli schermi degli smartphone: regalatevi un giretto con google immagini e fatevi i paragoni. Però, io, i miei amici romani, li capisco. Il fine settimana è solo di due giorni e una madre di famiglia lo sa quanto dura poco. Mercato il sabato per il rifornimento di frutta e verdura per quasi tutta la settimana, marito in casa (spesone pesante perchè ti aiuta), bottiglie di acqua minerale come se piovesse, scampoli di saldi con le figlie adolescenti (è da lunedì che vogliono andare a fare shopping), partite di calcio con mini trasferta per i maschi piccoli di casa, parrucchiere (la ricrescita delle mezzepunte avanza) e, se hai bloccato in tempo i nonni e li hai convinti ad aiutarti, passeggiatina e cinemino col marito. Io comunque per i due milioni in piazza (tweet di Maurizio Gasparri: “2 milioni di cuori che battono per il diritto di tutti i bambini ad avere un padre ed una madre! #FamilyDay”, come non credergli?) sono contento e dico loro: vi voglio bene. A tutti. E aggiungo: finalmente. Finalmente in piazza. Finalmente adesso leggeremo racconti di vita vera di questa giornata, finalmente ascolteremo testimonianze vere: non ne potevo più di link e di principi. Io non amo i difensori di principi, amo i difensori delle persone. I principi entrano in un post, le persone entrano nel cuore. I principi occupano la bacheca di facebook, le persone occupano la piazza o il tavolino di un bar (che io preferisco alla piazza, e su questo quotidiano l’ho già scritto settimana scorsa pensando alle piazze LGTB, ma, per carità, viva la libertà, diciamo che ognuno per stare assieme sceglie il modo che vuole). Però i principi li sistemi con un copia e incolla, invii e sei a posto, sistemato; lo dice anche la cronologia di whatsapp che sei a posto. La doppia spunta blu dice che hai comunicato. Sistemata la mailing list, il week end – aggiungo io pensando agli amici miei romani – ce lo hai libero.
Finalmente, dico, adesso un po’ di realtà. Perché le persone non si fanno “sistemare”. Vogliono parlare e non puoi fare copia e incolla dei tuoi e loro pensieri: dal cervello alla bocca ci devi mettere la faccia. Non conta quello che sai ma quello che sei. Sei quello che predichi? Te lo dirà la faccia di chi hai davanti. Con la vita di un altro a tu per tu, nessuna spunta blu. Solo facce. Benvenuta piazza. Benvenuta vita. Io, amici della piazza, vi leggerò con il mio amico dal tavolino di un bar, quello del caffé della settimana scorsa. E poi andrò a fare una passeggiata. Perché lunedì i problemi saranno ancora tutti sul tappeto. Sempre che abbiamo l’umanità e il cuore di porli onestamente a noi stessi: cosa faccio, io? qual è il mio compito, di me come genitore, insegnante, prete, libero professionista, padre e madre? non il mio in quanto manifestante ma il mio di persona normale di domani e dopo? Rimesso nel cassetto il complotto massonico delle lobby atlantiche antifamiglia e progender, il family day diventa il family faces. Auguri a tutti noi.
Libero.it
Brava Paola mi sei piaciuta! Sono per la famiglia: mamma, papà e figli. Se avessi potuto, sarei andata anche sul palco per difendere i figli. I bambini devono avere la priorità, perché sono persone e non oggetti di compravendita.Evviva la famiglia vera, quella che crea con amore e non quella che produce il figlio prodotto con i soldi e sfruttando la povera gente (l’utero e la salute di donne povere) perché anche questa è violenza.
Ieri mi sono commossa a vedere tutte queste famiglie che con veri sacrifici si sono spostate da casa loro per dire al governo ” ascolta il popolo che vi ha eletto”. Perchè la verità è questa: il popolo non viene ascoltato. E a volte le persone che restano a casa (tranne chi non può per motivi contingenti) è perchè ha un cassetto pieno di delusioni che questo scenario di politici ci offre quotidianamente, e si sente sconfitto in partenza. Non mi metto qui a giudicare chi scriev teorie o chi non le scrive , chi usa i media o non li usa, per me vanno bene lo stesso , perchè intanto anche scrivendo dai la faccia, e non è vero che sono da meno degli altri, anche se la piazza ieri ha fatto la differenza . Oggi non prestare attenzione a questa manifastazione ocenica farà la differenza domani.
Sarebbe bello parlare di persone. Il giorno dopo io vedo solo una lotta di numeri. Il giorno dopo vedo slogan di chi ci è stato ed inneggia ad una vittoria e di chi non c’è stato e scrive di una bufala nei numeri. Non la prima bufala. Ho visto gente normale? Sì ne ho vista.ma solo i volti. Le vite erano nascoste dietro proclami. Forse dietro pregiudizi di segno opposto. Ho visto politici e mi son vergognata per loro. E poi? Poi mi è venuto da pensare a M. 4 fogli. Una è autistica. Lei è una donna in gamba e sensibile. Come posso aiutarla domani? Oppure O. Separata. Sola. Due figli la madre in rianimazione. Come posso aiutarla? O ancora p. Divorziata . Figlia compagno della figlia e 2 nipotini a casa sua. Come posso aiutarla? Queste sono le famiglie a cui penso pensando al Family day. Non sono in piazza. Sono nella mia vita. Non hanno slogan ma hanno volti. A volte sono numerose a volte disperatamente sole. Sono accanto a me. E so solo che vorrei aiutarle
Dory, ma perché pensi che testimoniare in piazza si oppongo a poter aiutare persone reali domani? sono cose diverse, non antitetiche.
Ci sarebbe da rispondere ad ogni punto di questo articolo, che in più frasi offende o canzona, quelli che erano là, pur usando un titolo che sembra a favore!!
E il mio commento?
Rispondi punto per punto Stefania, che problema c’è? A quale commento ti riferisci? cosa ci siamo persi?
Non riesco a leggere né quello che scrivo, né il post di don Mauro!! ( mi compare solo un rigo nella homepage) boh?
Comunque io mi ponevo il problema di rispondere al suo articolo,solo in termini di lunghezza: cioè sarebbe lungo e non è bello scrivere dei post troppo lunghi.
Un articolo, può anche essere lungo, ma un post deve essere breve, se vuole essere letto e non ritenuto una roba seccante e pesante: non so se riesco a concentrare in poche righe , in modo comprensibile!
Don Mauro e la sua fida Dory esaltano l’amicizia personale come espressione dell’amore umano e (forse) della testimonianza cristiana.
Non credo ci sia alcuno che sia contro questa scelta. Non ho mai sentito alcuno dire che questo non si debba fare.
Credo che molti del family day lo facciano.
Non credo che abbiate motivi per pensare che la gente del Family day non lo faccia.
La domanda che spero abbia risposta (soprattutto da don Mauro, perché tanto Dory andrà a ruota) è:
ma un cristiano (sì, mi interessa in questo momento del cristiano), un cristiano deve rinunciare a intervenire nell’ambito pubblico?
Cioè nella formulazione delle leggi? nell’ordinamento della società civile?
Oppure questo cercare di intervenire, di orientare verso il bene le leggi che recolano la vita comune è tradire la testimonianza cristiana?
ATTENZIONE: non sto sostenendo che la partecipazione al family day sia l’unica forma di attuare la dottrina sociale della Chiesa. La domanda che ho posto è solo quella formulata di sopra. Pregasi astenersi da estrapolazioni o divagazioni più o meno poetiche.
Cara Vanitas, come insegna la dottrina della chiesa io cristiano ha il dovere della testimonianza anche pubblica. E io concordo assolutamente
Ma se è bene che il cristiano IN VARIE FORME interviene nella vita sociale NON SI CAPISCE PERCHE’ IL PRINCIPALE COMMENTO DI UN SACERDOTE SIA: adesso torniamo alla testimonianza privata. Quasi a dire: che è meglio.
Sembra (e in questo vorrei essere smentito) che si rinneghi tutta quanta la dottrina sociale della Chiesa.
“Cara” lo usi con sua zia.
Scusa, niente più “Cara” con te
Io faccio un sacco di testimonianze pubbliche: credo che nel caso delle unioni civili le piazze di entrambi i segni siano sbagliate.
Volevo scrivere un lungo post, ma lo divido in 2 parti.
Per ora, rispondo all’articolo di don Mauro: con molto dispiacere e trepidazione, ma ritengo tale articolo molto fuorviante e sento il dovere di rispondere, non per convincere nessuno, ma per permettere a tanti che non sanno come regolarsi e cosa pensare, di avere almeno una visione binoculare: cioè la visione di uno che ha scritto un articolo ( senza aver partecipato) e di una che invece era là.
Iniziamo dal considerare che, in quanto cristiana, non mi sento affatto interessata alle valutazioni numeriche: i cristiani sono sempre stati pochi, (il piccolo resto di Israele, 12 poveracci, un pugno di martiri inermi, un solo giusto in una città etc etc). Gesù stesso dice che il suo regno non è di questo mondo e si interroga se troverà ancora fede sulla terra al suo ritorno.
Quindi che importa se eravamo un milione o due o meno, don Mauro? Di certo eravamo tanti e da ogni parte di Italia.
Non vogliamo un trionfo di numeri, ma il trionfo della verità: la verità sulla legge ( sapere cosa davvero propone e ci aspetta) , la verità sull’uomo e sulla famiglia, la verità sui rapporti familiari e via via salendo, la Verità, Lui.
Si perchè Gandolfini e gli altri, lo hanno detto chiaramente, senza paura di sembrare troppo cattolici o di pronunziare il nome di Gesù , come succede a molti credenti impauriti di sembrare troppo convinti! Hanno gridato forte che solo Gesù è la verità dell’uomo e solo seguire la Sua verità, permette di realizzarsi davvero, di essere un uomo felice e libero. Dati alla mano, dati Istat!!! sulla situazione nei paesi apparentemente più civili, in realtà più distruttivi della felicità umana, con altissimi tassi di nevrosi, solitudine, suicidi, famiglie inesistenti.
Ma per ora, torniamo agli accenni ironici dell’articolo di don Mauro.
Anzitutto l’accenno alle cifre di altri raduni per cantanti etc… in cui …“ quella volta si pagava!”( Come dire che qui eravamo in molti perchè non si pagava l’accesso).
Già, ma ci si dimentica che abbiamo pagato il viaggio, il cibo, il dormire, la fatica, la sistemazione di figli piccoli o grandi etc etc!
Quindi un “prezzo”, anche a far di conto, molto superiore a quello di ingresso ad uno spettacolo a pagamento nella propria città.
Non bastando l’accenno al vile denaro, don Mauro ironizza e ripiega, come seconda chance,” sul clima tiepido”, rendendolo motivo del successo! Dunque tutta gente in scampagnata al sole? Tranne poi, ad entrare in contraddizione poche righe dopo, quando giustifica gli amici romani rimasti a casa, elencando i loro molti doveri familiari di spesa, relax sabatino etc etc…e allora? era dunque impegnativo partecipare oppure era una scampagnata?
E comunque, assolutamente da riprovare che un sacerdote, giustifichi “ l’assenza” di altri credenti, in un momento storico in cui serve testimoniare dando la faccia, se serve, adducendo scuse legate alle attività quotidiane di sopravvivenza! Copio: “sabato per il rifornimento di frutta e verdura per quasi tutta la settimana, ..bottiglie di acqua minerale ..saldi con le figlie …parrucchiere”….
Eppure un santo che il don conosce bene scrive testualmente: “Vedi, è come se adducessi che ti manca il tempo per studiare, perché sei molto occupato nel dare delle lezioni… Senza studio, non si può fare una bella lezione. … Se lo capisci e non lo metti in pratica, non dirmi che ti manca il tempo: semplicemente, non vuoi farlo!”
Significa che ci sono spesso priorità tali ( nella preghiera e nella testimonianza) che non basta solo occuparsi delle piccole cose quotidiane, ma et…et: mai aut aut…
Altrimenti si diventa come quelli dell’epoca del diluvio universale: gente comune che non faceva nulla di male, ma appunto “ mangiavano, bevevano ( facevano la spesa!)e non si accorsero di nulla”: proprio la spesa e le attività quotidiane, usate come paraocchi, che non permette di vedere la gravità del momento e allontana dall’impegno di testimoniare.
Vorrei partire dal termine rispetto;si possono avere opinioni diverse;ma il rispetto mi fa pensare che il Giubileo con le sue porte sante aperte é un abbraccio al mondo;con.una certezza;essere misericordiosi è possibile!!La porta del nostro cuore si deve aprire per donare e la porta delle relazioni che é quella per incontrare le facce che dobbiamo aprire!!La porta della societa per essere inclusivi;e penso che qualsiasi atto di amore e di comunione anche con chi ci appare diverso nelle nostre periferie non si perde;anche se appare insignificante.Nelle piazze non ci credo anche se ognuno é libero di andare o meno a manifestare.Credo nell incontro con.le persone;fare proprio lo stato d animo dell altro!custodire il fratello;nella sua fragilita.Coltivando i rapporti anche con chi é tra parentisi diverso;arricchira il nostro giardino interiore;nel quale possono fiorire sentimenti di bene e di pace.
questa credo sia l unica verita
Don Mauro: per par condicio dovrebbe solidarizzare con gli organizzatori del family day per l’hackeraggio del loro sito.
Inoltre, nell’indicare una via diversa per l’azione pubblica dei cristiani, dovrebbe evitare l’esempio del tavolino da bar. Quella è azione privata.
Il dibattito circa le leggi si svolge in parlamento, con conferenze, dibattiti pubblici e anche sui blog, LI’ DOVE IN ESSI SI CERCA DI ARGOMENTARE LA RAGIONEVOLEZZA DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
Indicare il tavolino da bar al posto delle piazze significa negare la dottrina sociale della chiesa, anche se a parole la si condivide.
on Mauro: per par condicio dovrebbe solidarizzare con gli organizzatori del family day per l’hackeraggio del loro sito.
Inoltre, nell’indicare una via diversa per l’azione pubblica dei cristiani, dovrebbe evitare l’esempio del tavolino da bar. Quella è azione privata.
Il dibattito circa le leggi si svolge in parlamento, con conferenze, dibattiti pubblici e anche sui blog, LI’ DOVE IN ESSI SI CERCA DI ARGOMENTARE LA RAGIONEVOLEZZA DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
Indicare il tavolino da bar al posto delle piazze significa negare la dottrina sociale della chiesa, anche se a parole la si condivide.
Vanitas tu sei un hacher come gli altri e credo la stessa persona di sempre.Don.Mauro ha ragione le cose importanti anche i grandi della terra si incontrano a tavolino per risolvere i problemi sul clima;sulle guerre;mica vanno a gridare in.piazza.Se si vuole veramente incontro delle parti si fa cosi.Ci si incontra;le piazze fanno solo rumore per un giorno;poi tutto finisce li!in questo caso non vi affannate gia finito.Renzi ha detto che indietro non si torna;la legge passera.
F. Giuseppina,
si scrive hacker.
Sono un utente come gli altri, che usa le possibilità offete dal blog.
Non è obbligatorio per nessuno rivelare il proprio nome e, nella pagina home, è data facoltà di scegliere il nome che si vuole. E’ fatto giusto divieto di non coprire le identità altrui per non causare equivoci.
Entrando nel merito, la mia obiezione si muoveva su un altro campo: ognuno affronta dove vuole gli argomenti che vuole. Questo è la libertà.
Ad alcuni, forse non a lei, interessa parlare anche del dovere del cristiano di agire a livello pubblico.
Comunque sia; io vorrei per una volta; vedere la famiglia che va in piazza non solo contro il decreto Cirinná e si sappia che l utero in affitto in Italia è vietato;lo dico per chi ci è andato a salvaguardare i bambini!dicevo vorrei che si andasse una volta almeno una!!per protestare contr;abusi sui minori;violenza ed altro che succedono in famiglia!!da questo va difesa!!Gli omosessuali non fanno nulla a noi etero sposandosi che mi importa.Mi importa salvaguardare la famiglia dai veri pericoli in essa che gia ci sono.Il femminicidio mica gli omosessuali lo fanno!!lo fanno gli etero nella famiglia tradizionale.Nella famiglia tradizionale i figli uccidono i genitori e viceversa!!Comunque don Mauro aveva detto niente nick nomi.Non so l inglese Vanitas;e credo non sei nelle regole del blog!!
ho scritto hacher bene controlla!!ho scritto anche senza registrarmi perche grazie agli hacher capita che devi registrarti ogni volta che entri e non me n ero accorta.leggi il regolamento sotto c é scritto niente nicke nomi(questo magari l ho sbagliato ma hai capito)
Cara Giuseppina hai ragione e bisogna gridare al mondo intero no alla violenza sulle donne e sui bambini.
Visto che molti non lo fanno in famiglia; ma insegnano solo libertà e continuamente dicono: tu sei maschio hai le p.. tonde sotto. Il maschilismo che hanno insegnato e insegnano le mamme hanno rovinato i figli!!!!
E’ veramente sorprendente che alcuni cristiani che cercano di operare per la giustizia e la verità nella società civile ricevano l’invito a essere meno presenti in essa da parte di un sacerdote!
L’invito a prendere un caffé è l’invito a limitarsi dimensione privata della azione nel mondo.
Ancor più quando tale sacerdote toccando spesso l’argomento delle unioni omosessuali non si spende mai per giustificarne il rifiuto.
A questo sacerdote si può ben applicare il grido di denuncia di Dylan:
Please heed the call
Don’t stand in the doorway
Don’t block up the hall
For he that gets hurt
Will be he who has stalled
There’s a battle outside and it is ragin’
Libero di non trattare l’argomento.
Libero di limitarsi al privato.
Libero di pensare ad altre vie di azione pubblica, ma…
non intralci chi lavora in altro modo per qualcosa che dovrebbe essere obiettivo comune per i cristiani.
Che rottura di coglioni.
Io cattolica,
sposata,
etero ,
con figli,
Fedele a mio marito,
Inserita in uno splendido cammino di fede insieme a mio marito,
Impegnati con molta determinazione nel faticoso ed entusiasmante lavori genitoriale,
con i miei limiti enormi ma anche con tanti slanci e con tante
intuizioni che riesco a cogliere
non sono andata al family day perché quella piazza non rappresentava il mio pensiero . Che ognuno parli per se per favore e che nessuno parli a nome di tutti i cattolici.perche Cari cattolici del family day voi di me non avete rappresentato nulla…Sono felice per voi che avete manifestato che avete avuto questa opportunità. Ma non rappresentate tutto il
Cattolicesimo. Voi cattolici fieri di essere li. Io cattolica fiera di non esserci. Che nessuno scippi il volere di altri…
Capisco che la delusione per il Family Day amareggi chi ci ha creduto tanto e ha speso tanto energie, però pregherei di fare uno sforzo di oggettività. Io ho semplicemente detto di essere convinto che la piazza, né quella LGTB né quella del Family Day, fosse adatta per trattare la questione delle unioni civili. La piazza non è assolutamente l’unico modo di essere presenti nella società. Per quanto riguarda il caffé, in due articoli ho detto che, invece che andare in piazza pro o contro le unioni civili, io preferisco prendere un caffé. In concreto, nel novembre 2014, per parlare anche di queste cose, ho preso un caffé con Costanza Miriano che per l’occasione ha postato una foto sul suo profilo facebook.
Concordo con don Mauro bisogna sempre incomtrarsi e dialogare.Brava acida anch io penso che non.hanno rappresentato tutti i cattolici italiani!!anch io cattolica che frequento assiduamente la chiesa e catechista non parteciperei a manifestazioni cosi;perche le vedo contro l altro non a difesa di se stessi.Preferisco il caffe di don Mauro perche fa fare amicizia e fa dialogare.Grazie Loretta
Le persone che conosco che sono andate al family day, sono persone che si tirano su le maniche da decenni e sacrificano anche i loro fine settimana per andare in giro e dare supporto a tante coppie con incontri collettivi . Da questi incontri nascono spesso delle meravigliose amicziie. Dico questo perchè ho visto scritto in più post che si preferisce l’incontro personale alla manifestazione di massa. Chi vi dice che queste persone non lo stiano già facendo e che poi insieme abbiano sentito il desiderio di gridare alle istuzioni la loro passione per la famiglia.Anche qui corriamo il rischio di cadere nei soliti luoghi comuni.
@ Betulla e Stefania: forse non mi sono spiegata. Io non intendevo dire che le famiglie che sono andate al Family day, poi non si impegnano nel privato. Ho detto e ribadisco che IO (Opinabile) in questo caso specifico avrei preferito non manifestare in piazza, per prediligere forme di tetimonianze più silenziose ma a mio modo di vedere – in questo caso – più efficaci.
La penso così.
Io non tifo per la piazza per vari motivi che non voglio più ripetere, ma ieri è stata una manifestazione veramente significativa e su questo c’è poco da criticare , ma solo da elogiare tutte quelle famiglie che si sono spostate da casa per una causa in cui credono. E il caffè lo prendo volentieri, perchè non mi stanco mai di parlare vis a vis con le persone che incontro, qualunque sia il loro orientamnto sessuale, che non credo faccia alcuna differenza.
Capisco che don Mauro è incapace di rispondere alle obiezioni poste da Vanitas e da Stefano C.
Ma difendersi dicendo che in giro c’è gente delusa, è proprio una grande falsità: chiunque rilegge i post di sopra vedrà che chi ha partecipato all’evento non è deluso, bensì entusiasta (Stefania P.). Anche Betulla, che forse non ha partecipato è entusiasta. A chi si riferisce? A chi legge i cuori?
Proiettare sugli altri le proprie emozioni non è segno di equilibrio: don Mauro è convinto sia stato un fallimento-allora pensa che gli altri siano delusi-e non si accorge che invece si mostrano contenti!!!
Anche l’oscena acida non ha capito niente.
La volgarità ottunde!
Il Magistero che ci sta a fare?
Dory, scusa stavolta non condivido. Le testimonianze silenziose in questo caso servono a ben poco.E’ un momento in cui si stanno confondendo i piani naturali a discapito di bambini che non devono entrare in alcun modo nei giochi degli adulti.E questo non basta sussurrarlo. Semmai si è perso molto tempo , e siamo arrivati , molto tardi. Ci sono tante famiglie che aspettano d’adottar e bambini…anche da paesi dell’est e c’è un giro d’affari anche su questo da fare schifo. Io testimonio ogni giorno silnziosamente cio in cui credo nelle relazioni che intesso nelle attività ch svolgo, e mi rendo conto che le pressioni che arrivano dai media sono molto più forti delle mie parole, e spesso vengono miscelate come in uno scacker. Qusto non m’induce a smettere ma trovare nuove strade di comunicazion, nonostante tutto è quello che io preferisco fare, non perdere la comunicazione con l’altro.
Oddio oscena me mancava…?
Poesse ehhh però mi farebbe piacere capire cosa ha ispirato in te, leggendo me, questa meravigliosa idea, o mio caro splendido e puro Fedele…
cosa del mio post ti ha cosi infastidito?
Il fatto che sono cattolica e non sono d’accordo con il family day ?
@ Betulla: non c’è nessun probelma se su questo punto non ci troviamo d’accordo. L’unica cosa che io non ho detto che la testimonianza debba essere silenziosa. Ho detto che secondo me la manifestazione in piazza non è strumento opportuno ed esacerba gli animi . Tutto qui. Avrei preferito, come mi pare suggerisse Tres da qualche altra parte, un incontro più ristretto ( magari in ogni quartiere) aperto a tutti, anche a coppie omosessuali o a soggetti che relamente sarebbero intenzionati a chiedere l’istituzione delle unioni civili: un incontro e confronto tra persone reali. Avrei fatto incontri ( presso le scuole o le università ad esempio) per “leggere” ( analizzare) giuridicamente il ddl Cirinnà per vederne possibili applicazioni, pro e contro pratici a fronte di esigenze pratiche. Cose così.
Come vedi azioni pubbliche e che poi potevano essere finalizzate ad una raccolta firme, ad un incontro con un sindaco o con un ministro, ad un’azione a più ampia scala. Ma con una base di dialogo e di incontro certamente più solida. Ecco, io penso questo.
Quando dicevo “più silenziose” , mi riferivo alla piazza, non al fatto che le testimonianze dovessero essere private senza alcuna risonanz. Mi ero spiegata male. Chiedo scusa e spero dia ver chiarito meglio il mio pdv, ora
Dory, è giusto uello che proponi, anche se nel piccolo già molti lo fanno e fanno fatica a potarlo avanti. La manifestazione t’impegn un giorno, questi incontri sono un vero lavoro e richiedono una organizzazione e un lavoro di non poco conto.
@acida
Oscena per l’espressione “rottura di coglioni”.
Non mi infastidisce che tu sia cattolica e non sia d’accordo con il family day. Libertà!
Inoltre non mi muovevo sul piano del fastidio.
I fastidi sono come i soldi, che chi ce li ha se li tiene.
Tutti i cattolici debbono opporsi al riconoscimento civile delle unioni omosessuali. E quindi non si può dire che “nessuno parli a nome di tutti i cattolici”. Il magistero parla a nome di tutti i cattolici. Poi ognuno si opponga come crede.
Vanitas e Stefano C. facevano domande precise. Tu hai solo risposto con i tuoi fastidi.
Signor Fedele in piazza c era una minima parte di cattolici che hanno rappresentato solo loro stessi e non tutti.Io personalmente non.mi sono sentita rappresentata da cristiani cattolici cosi.Lei parli a nome suo
@Vanitas
La solidarietà con il sito Progetto Gionata nasce da una loro esplicita segnalazione e richiesta, inoltre Progetto Gionata – come d’altra parte fa Papaboys con Zippi – pubblica da almeno un anno il commento del vangelo “Oggi nel vangelo”. Infine fermarsi una volta per strada, caricare un ferito in macchina e portarlo in ospedale non significa diventare un’ambulanza.
Per facilitare la lettura, i commenti a questo post convergono sotto la Lettera di Stefania Perna