Blog / Il diario di Paci | 18 Dicembre 2015

Il diario di Paci – 109. I gradini della scala

Paci, se le cose non vanno, vale la pena stare distanti.

Non so, Stella. C’è una scalinata.
Una scalinata brutta con i tubi e il legno e la plastica
Oggi l’ho fatta.

Stanotte qualcuno l’ha riempita di scritte
Un’innamorata lasciata.
Ogni gradino una frase.
Nel primo, l’ora: erano le 4.00

I momenti importanti hanno l’ora.
L’ora che te la ricordi.
Ogni inizio, ogni fine.

Secondo gradino: non devi piangere, no
Secondo me era quello che le aveva detto lui.
Chi ti fa del male: chi ti lascia vuole che non fai rumore.
Che non lasci traccia. Che non sgoccioli.

Terzo gradino: non si salva una persona lasciandola sola
Forse l’ha lasciata dicendole che non voleva farle del male.
Che voleva salvarla.
E lei ha detto: è una cazzata.
Se sei sola, se rimani sola, che amore è? Che salvezza è?
L’amore fa soffrire ma non lascia.
Non mette distanza.
E poi, quarto quinto sesto gradino.
Gli altri gradini avevano scritte sopra delle parole che erano loro.
Che capiva solo lui.

Le ha scritte lei, ma per lui.
Noi ci potevamo solo passare sopra.
Ma capirle, no.
Le persone, e pure io.
Ci siamo fermati tutti.
Salendo le scale.
Scendendo le scale.
A leggere.
Con il collo storto.
A leggere ogni gradino.

No, no, Stella.
Stare distanti non è mai una cosa d’amore.
Se ci si ama si può stare lontani ma mai distanti.
Se stai distante ti ricordi l’ora.
Perché è una fine.
Anche se è necessaria.
Anche se non puoi farci nulla.
È faticoso soffrire.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.