
Paola Baratta – Parlare d’amore stanca, di Antonio Tommaso
L’autore di questo libro, nonché amico mio e mia scoperta letteraria – sì me ne vanto – mi ha già rotto le uova nel paniere: mi ha detto che scrivendo la recensione del suo “Parlare d’amore stanca” non dovevo operare arditi paragoni letterari, né riferirmi a saggistica di alto profilo culturale. Avevo passato ore a vedere quale passo di “Mimesis” di Auerbach citare per magnificare il realismo dell’opera del mio protetto e avevo pensato anche di mettere in mezzo Dante o Caravaggio che non va mai male: niente. Tutto tempo sprecato! Antonio è un o scrittore che preferisce il low profile, anche se non è di moda sul mercato! Destino beffardo: una volta che riesco a fare la mecenate, devo trovare pure lo scrittore umile ed eccentrico: uffa!
Pensate che mi ha pure detto di sottolineare che potete campare tutti tranquilli anche senza comprare e leggere il suo libro. Ma guarda un po’! Insomma m’ha tarpato le ali. Ed eccomi allora costretta a fare una recensione “normale” che invece vuole sottolineare come la normalità sia la maggiore qualità di questo libretto agile e piacevole da leggere, composto da diversi pezzi – di misura per lo più breve – unificati, direi, dal tema delle relazioni, della famiglia e appunto, come dice il titolo, dell’amore.
Che posso dire allora? Che la caratteristica della scrittura di Antonio è quella che chiamerei una levità profonda: da una parte un approccio sereno e sorridente alla vita, dall’altra una tagliente ironia che scopre, nelle pieghe del quotidiano, le nostre idiosincrasie, le nostre “minchiate”( scusate, lui ama il registro basso della lingua) , ma anche l’aspirazione a qualcosa di altro e di Alto che sta nelle cose e nelle persone che attraversano le nostre giornate, senza inutili fughe idealizzanti o astrazioni.
Ma perché “Parlare d’amore stanca”? Forse la risposta che si ricava dalla lettura del libro è che l’amore non può essere un’idea e che parlarne come se lo fosse, alla fine annoia. Per parlare d’amore, dobbiamo parlare delle persone che amiamo e voler conoscere, in qualche modo, le persone con cui parliamo di questo come di altri argomenti.
Ne esce fuori un quadro dove è centrale l’idea di amicizia come volontà di incontro e di confronto e di crescita.
E’ interessante come una parte almeno della raccolta sia nata all’interno del blog “Come Gesù” amministrato dal sacerdote don Mauro Leonardi e incentrato proprio sull’idea che sia possibile incontrarsi, avvicinarsi non solo attraverso la simpatia, ma anche nella discordanza e che proprio questa capacità di confronto possa essere una via per la pace. Una cosa simile succede nelle storie di Antonio dove – sia che i risvolti siano comici che più meditativi – viene sempre richiamata la centralità di un rapporto, di una relazione – anche simpaticamente venata di contrasti ed incomprensioni – attraverso cui l’amore, appunto, non rimane più idea o sentimento, ma persona da accogliere.
Che vi devo dire? Io ho acquistato il libro di Antonio e l’ho letto con piacere. Vi invito a fare lo stesso. Passere delle ore piacevoli, ridendo di voi stessi e delle cose che capitano un po’ a tutti noi, scoprendo che la nostra realtà, quella che in fondo giudichiamo tutti un po’ scontata e banale, è tanto ricca e divertente, ma anche profonda e densa di soprese. Qui sotto trovate il link ad Amazon dove lo potete acquistare sia in formato cartaceo che come ebook. Buona lettura. Comunque anche se non lo leggete sopravvivrete lo stesso ( scusate lo devo dire. Altrimenti Antonio, permaloso com’è mi toglie il saluto…)
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Paola Baratta è la persona che ha organizzato l’incontro di Abelis a Mentana pochi mesi fa