
Lettera di Francesca Littera – Perché oggi vado in Piazza San Giovanni
Perché non ci scordiamo mai di far precedere sempre le nostre azioni da una sana presa di coscienza dell’amore cristiano.
Vado al sodo: è molto utile per quanti parteciperemo oggii alla manifestazione: abbiamo deciso che la nostra parte attiva di cittadini ha bisogno di dire la sua nella società. Sarà fraintesa, strumentalizzata, odiata.
Ma mai mai, mi auguro, che da nessuno di quei cittadini anche cattolici che saranno lì, venga meno il ricordo di queste parole, il ricordo dell’amore per il prossimo, la coscienza del bello della diversità.
Il nostro giusto impegno per far veder che c’è anche qualcuno che in famiglia standard è felice (non è più scontato). Che ai bambini basta dire: cosa hai provato mentre litigavi con quel tuo amico? cosa mentre lo prendevi in giro? Stavi bene o male?
E lui ti dice: Male.
Non serve scomodare il gender
L’educazione sessuale già si fa, io l’ho fatta e mi è servita molto, ma vabene a undici, dodici anni minimo, non prima. e senza dimostrazioni e immagini di rapporti, queste cose si capiscono bene da soli. Serve a mantenere la capacità di rispettare il prossimo e la possibilità di vivere il rapporto fisico nell’intimità del sentimento sia per il rapporto etero che per quello omosessuale.
Basta questo per dire ok facciamolo, andiamo in piazza, facciamo vedere che non siamo mostri, che amiamo le diversità tutte, che non è il Signore che gli è scappato un cromosoma sbagliato quando nasce un transessuale. Ma che quella persona è una creatura di Dio e che Lui lo ha voluto così.
Punto e basta.
Questo deve convivere con la libertà di ognuno di vivere appieno la propria fede, nessuno mai dovrà avere paura di dire ad un amico (e solo a lui) quello che dice la sua fede cioè che, se ami Dio, praticare sesso con amore e per la procreazione è la strada per la felicità vera dell’essere umano, altrimenti è meglio fare uno sforzo e non praticarlo, ma per il bene di se stessi, dei propri cari e per amor di Dio e non per l’immagine di se nel mondo.
Ma questo vale per tutti etero e LGBTQI. Tutti! ELGTBQI!!! Speriamo cha a loro non dia troppo fastidio unirsi nella sigla…. ma cerchiamo di puntare a quello. DAIIIIIIII
Francesca Romana Littera nasce e vive a Roma, dove cresce tre bambini insieme a suo marito Filippo. La sua professione di ingegnere le lascia poco tempo per riflettere, ma tra una cosa e l’altra cerca di seguire il blog Come Gesù, le amiche, la natura che ama, la politica e la società.
Qui l’articolo di San Josemaría L’avventura della libertà
Qui il comunicato ufficiale con cui CL dichiara di non partecipare alla manifestazione
Commento sotto il post o nel forum in Maternità surrogata