Blog – #free2pray: l’emergenza umanitaria che è alla base di ogni emergenza
Lucia Annunziata, atea e non “paparola”, scriveva pochi giorni fa che la morte di uomini e donne a causa della propria fede è la “violazione finale del diritto più importante della libertà personale” e si chiedeva perché la sinistra avesse messo da parte la difesa dell’identità religiosa cristiana.
Il popolo della rete, di fronte alla mancanza di rispetto per la libertà di coscienza, di preghiera, di ciò che è più interiore e spirituale in ogni uomo, ha risposto con l’hashtag #free2pray .
Muoversi per la libertà di pregare, di credere, di manifestare la propria fede non è solo agire “contro le persecuzioni dei cristiani”. In primo luogo perché i cristiani non sono gli unici perseguitati: per esempio anche gli yazidi in Iraq rischiano l’estinzione; ma soprattutto perché non ha senso invocare un diritto proprio del uomo invocandolo solo per alcuni uomini. L’hasthag #free2pray non è rivolgersi solo a cattolici per difendere i cattolici: #free2pray chiede rispetto per ogni uomo perché chiede rispetto per l’uomo tutto. Questo il motivo per cui c’è stato Uno che è morto e risorto per tutti, ma proprio tutti.
L’hashtag “liberi di pregare” tutela l’urgenza umanitaria nascosta, quella che è alla base di ogni urgenza, di ogni emergenza. Protegge l’esistenza dell’angolo più intimo di noi stessi, quello che ci fa vivi.