Blog / Lettere | 12 Novembre 2014

La Lettera di Chionia – Caterina diventa clarissa

Chionia era entrata in contatto con me per il libro Come Gesù e poi mi aveva scritto qualche mail. Il 14 gennaio di quest’anno ha dato inizio al thread Il senso della vita religiosa, che corrispondeva alla domanda che aveva dentro. Anche con l’aiuto di tutti noi, un cammino si è compiuto dentro di lei, per cui nel giro di pochi giorni inizierà il percorso che la condurrà a divenire clarissa nel Monastero di Sant’Agnese di Perugia. Ha voluto lasciarci – relativamente… – salutandoci con questa Lettera. Ecco cosa ci scrive.

Chionia, al secolo Caterina, e d’ora in poi anche in religione, è toscana, ha 45 anni e per 23 ha vissuto la sua vita nell’ordine monastico benedettino, in più di una comunità, perché nel suo cammino ha maturato delle esigenze che non trovavano albergo dove stava. Da un po’ di mesi ha preso in considerazione di cambiare ordine e, dopo riflessione e preghiera, ha deciso di passare al monastero delle clarisse di Sant’Agnese di Perugia. Il passaggio non si fa in un giorno, c’è bisogno di un periodo di prova, di ripetere la formazione, sembra tutto da rifare, però nella ricerca di Dio si è sempre all’inizio di qualcosa, mai alla fine; e forse la vera natura della nostra avventura terrena è proprio questo, saper cogliere il nuovo inizio che ci viene incontro per lasciarci rinnovare. Così, con il desiderio ben radicato dentro, tra pochi giorni entrerà in questa nuova tappa della sua vita.

Carissimi del blog,
riflettevo su questo: ”Il regno di Dio è vicino”: il regno di Dio è accanto a te, vòltati a guardarlo, accorgiti che esiste, amalo e allora capirai che cosa è la buona novella e crederai che il vangelo si può vivere.
In questi mesi vissuti nel blog, anche se non troppo intensamente, ho imparato tante cose, perché ogni relazione, anche virtuale, se la vivi realmente ti può essere maestra. Il regno di Dio ti può essere vicino in ogni momento ma sta a te scoprirlo, è l’Amore che passa per dirti qualcosa e lo fa attraverso le parole, il disappunto, le ferite, il dolore che ti può circondare in una giornata, attraverso l’umanità che ti vive accanto o che entra nella tua vita attraverso altre vie. Spesso mi sono persa questi insegnamenti, oppure anche se colti non li ho messi a buon frutto, ma qualcosa è rimasto ed è per me una esperienza preziosa.
Per esempio ho imparato da Paolo (Pugni eh! non quello di Tarso) a guardare con lealtà il proprio cuore, a chiedere aiuto per capire; da Dory, Tres e Betulla ho imparato l’esserci sempre, anche quando il clima scotta… della serie: Non si abbandona la barca quando affonda! E questo con tanta dolcezza; da Paola il grande insegnamento del cercare la gioia in tutte le cose e dirlo se non ce la trova; da Tamara l’umiltà; da Stefania la perseveranza, da Andrea Piccolo la discrezione; ho attinto alle sorgenti di acqua viva da don Mauro, don Fabio, don GPC e da Loretta; “Lo zelo per la tua casa mi divora” sembra il motto di Giuseppe Sevasta, e anche quello ci vuole (poi si è aggiunto anche Italo); attendevo Ann perché più vicina alla mia scelta, Lidia perché molto vicina alla mia sensibilità (non te l’ho mai scritto ma mi sono trovata spessissimo in sintonia con il tuo pensiero); Acida e Fefral sono maestre per la schiettezza da “pane e salame”;  Renato aiuta con la sua obiettività; per dire ciò che mi ha insegnato Sandokan non mi basterebbe tutto il blog per contenerlo;  e poi tanti altri, tutti gli altri!
Poi ci sono state anche cose negative: ne ho fatte anch’io nella mia vita ed ho imparato una cosa da queste: l’errore ci sta, è compreso nel prezzo dell’essere carne, ma l’importante è imparare una lezione anche dall’errore perché allora serve per superarlo.
Concludendo: siete proprio una bella famiglia e sono stata contenta di percorrere un tratto della mia vita con voi e se mi ricorderete ogni tanto nella preghiera ne sarò molto contenta, io vi assicuro la mia portandovi tutti nel cuore.

Ciao!