
Le lettere di Lidia – Io e la verità
Io e la verità non ci capiamo.
Siamo un matrimonio indissolubile ma infelice: non ci sopportiamo, non ci capiamo, però restiamo insieme. Perché restare insieme a lei è giusto, anche se non mi va.
Ci sono tante coppie come noi. Ci sono coppie fortunate che hanno avuto famiglie “a posto”, che si sono incontrate da giovani e sposate giovani con belle cerimonie allegre e tanti amici e la torta e i figli già dopo un anno. E ci sono coppie sfigate, con storie difficili alle spalle, pochi o troppi soldi, pochi o troppi amici; coppie che dopo un paio d’anni scoppiano, coppie che scoppiano dopo ventenni. Coppie che non scoppiano mai, nonostante i nonostante.
Io e la verità stiamo insieme da tanto. Da troppo, non credo. Neanche da troppo poco. Dal giusto. Però lei è un peso certe volte, e il peggio è che un peso che so che dovrebbe rendermi felice, se solo…se solo lei non fosse così puntuta, se solo io non fossi così come sono, se solo non mi fossi innamorato di un’altra che non è lei e che ahimé – così dice il codice di diritto canonico – non posso sposare, perché sono già sposato. Con lei.
La verità è come un coniuge che non reggi più, ma che è il tuo coniuge.
Oppure la verità è come il coniuge di un’altra/ un altro che tale essendo non può essere tuo/tua.
La verità è questo (anche). In realtà è una donna bellissima, davvero; e pure buona, cucina benissimo, ha tutte le qualità per essere la moglie, la nuora, la suocera, la madre, la nonna, la zia, la sorella, l’amica ideale. A casa mia infatti l’amano tutti, tranne mio cugino che le fa le macumbe di notte perché dice che da quando ci siamo sposati non mi riconosce più, che sono diventato chiuso di mentalità.
Perciò io, essendo sposato con lei da anni, dico che non sopporto coloro che vogliono a tutti i costi dirmi lei com’è e come non è. Divido la mia casa da anni con lei, la conoscerò, o no?
E no, e c’è sempre chi conosce mia moglie meglio di me. “La verità dice che..”. E la usa come una clava contro di me. E me la vuole imporre (l’ho sposata, sono fedele, non basta?).
Okay, non sono il migliore dei mariti. Ma, mi pare, sto ancora con lei. Con difficoltà, pensando a volte alla separazione e al divorzio come a una liberazione. Ma sapendo anche che alla fine qualcosa nella mia anima mi rifiuta questa possibilità: è mia moglie. E ricordando a volte con gioia il giorno in cui ci siamo sposati.
Okay, devo imparare a ri-innamorami di lei (ma vorrei vedere voi, quando il cuore è preso da un’altra). Devo imparare a trovare interessi comuni, piano piano. Cose piccole che mi ricordino la gioia provata il giorno in cui le ho chiesto di sposarmi (non me lo ricordo più, a essere sincero; mi pare fosse al Pincio, ma poteva anche essere altrove).
A volte giuro che ci riesco – quando siamo soli io e lei. Ma poi ci si mettono sempre gli amici, i suoceri, tutti con una loro opinione e un consiglio… Chi consiglia che “al divorzio non si pensa!” e chi “massì che ti frega, divorzia!” (mio cugino in particolare, dato che le macumbe non fungono. Ha pure fatto un corso di voodoo ad Haiti dopo aver visto tre stagioni di “The walking dead” in due giorni, sperando di trasformare mia moglie in uno zombie. Non ci è mai riuscito, ma giura che è solo questione di tempo).
Io e la verità abbiamo un rapporto difficile. Ma è il nostro matrimonio. Non è il tuo, non è il vostro. Non potete partire in crociata ogni volta. Non posso fare finta che il mio matrimonio sia rose e fiori. Tanto, con lei non puoi mentire; e quando ci provo mi guarda come a dire “vabbè…tanto lo sai che ti ho sgamato”.
Il peggio sono quelli che danno consigli ipocritissimi: loro stessi infelici vengono a dire a me come devo essere felice con mia moglie. Pensate alle vostre, di mogli. E i felicissimi: okay, siete felicissimi. Bravi, bene. Io però di vita devo vivere la mia con mia moglie, non con le vostre. Poi quelli che “e divorzia no’”. Eh, la fai facile tu. Hai la moglie ideale e la molli? I suoi difetti ce li ha, ma…è mia moglie. E quelli che “ma, vivete da separati in casa, che ti frega…”. Eh…vabbè questa manco la commento.
Insomma è un casino. Lasciateci in pace
Se ci vuoi aiutare, vieni a cena da noi (si mangia meglio che da quello di Masterchef, il Gordon Ramsay) e resta un weekend. Vedi come viviamo. E poi ne parliamo. Io e la verità invecchieremo assieme, ma a modo nostro.
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