
Blog – Pippo Baudo, l’inquilino che non abbiamo mai sfrattato
C’è stato un tempo in cui non accendevamo la televisione per guardare Pippo Baudo: era Pippo Baudo che entrava in salotto, si sedeva sul divano accanto a noi e, con quella sua voce calda e rassicurante, cominciava a raccontare storie, a presentare ospiti, a litigare bonariamente con cantanti e comici come se fossimo tutti parte di una famiglia numerosa. Pippo non era un presentatore televisivo: era il parente che tutti hanno, quello che sa di spettacolo, che ti aggiorna sulle novità della musica, che racconta aneddoti di artisti e cantanti come se li avesse conosciuti a cena (e in effetti li conosceva davvero).
Era instancabile. Sul palco non temeva nessuna fatica: precisione, professionalità, capacità di improvvisare, di salvare la diretta quando qualcosa non funzionava. Se Sanremo diventava un caos, Pippo aveva già pronto un sorriso, un gesto teatrale e soprattutto una battuta che rimetteva tutti in fila. Aveva un talento speciale: sapeva mettere al centro gli altri. Però aveva anche difetti: non possiamo tacerli perché in famiglia, quando una persona muore, i difetti si dicono sottovoce, ma si dicono. Pippo – a sentire quelli che lo hanno conosciuto – era permaloso, non sempre accettava le critiche, e qualche volta sembrava voler dominare la scena un po’ troppo, come quel cugino che vuole avere sempre l’ultima parola. Ma erano difetti che, anziché allontanarci, in genere ce lo rendevano più umano, più vicino: lo si perdonava subito, perché si capiva che dietro c’era solo una grande passione.
Se ripenso a quando lo vedevo in televisione mi viene da dire che Baudo non ci parlava dall’alto, non faceva il “personaggio”: ci guardava dritti negli occhi, come fa un amico che ti racconta com’è andata la sua giornata. Ci chiamava per nome anche senza saperlo, perché quella era la sua forza: farci sentire riconosciuti. Quando diceva “signore e signori, buonasera”, era come bussare alla porta, entrare e sedersi con naturalezza, senza mai chiedere permesso. In fondo, Pippo non è mai stato “il presentatore”. Era Pippo: uno di noi, il familiare che si prende cura della serata, che accende la tv e, con un sorriso, ti fa dimenticare per qualche ora i problemi. Il coinquilino che non abbiamo mai voluto sfrattare.