Articoli / Blog | 19 Dicembre 2024

Blog – Dal Vangelo in poi, Dio preferisce un villaggio al Tempio

In questi giorni di novena di Natale la liturgia ci propone ravvicinate le due annunciazioni raccontate agli inizi dal Vangelo di Luca. Esse vengono narrate in modo parallelo ma anche con una serie di contrapposizioni. Nella prima, che dà inizio al terzo Vangelo, l’anziano sacerdote Zaccaria riceve l’annuncio della nascita di un figlio (il futuro Giovanni Battista) mentre svolge le sue funzioni sacerdotali nel Tempio di Gerusalemme. Nella seconda l’angelo Gabriele appare invece a Maria, una giovane ragazza di Nazareth di Galilea, in circostanze del tutto ordinarie: secondo le principali tradizioni, mentre attinge l’acqua al pozzo o mentre si trova in casa.

La duplice annunciazione, a Zaccaria nel Tempio e a Maria nel villaggio di Nazareth, esprime questa novità radicale: l’esperienza di Dio non è confinata nello spazio del sacro. L’Incarnazione inaugura un tempo in cui Dio si unisce a tutto l’umano e lo trasfigura. Luca lo suggerisce in molteplici modi: Zaccaria è un sacerdote, Maria è una ragazza. L’annuncio a Zaccaria avviene nel Tempio, l’annuncio a Maria nei luoghi della vita ordinaria. L’annuncio a Zaccaria avviene nell’incenso, simbolo sacro che viene nominato tre volte in pochi versetti, l’annuncio a Maria avviene senza segni religiosi particolari.

Zaccaria – e questo è l’insegnamento più importante perché riguarda la fede – non crede, invece Maria sì. È lei che entra nella logica della Nuova Alleanza, dell’Incarnazione, dell’unione del divino e dell’umano, mentre chi pensa di trovare Dio esclusivamente nello spazio del sacro, non riesce ad arrivare alla fede in Cristo narrata dal Vangelo. È lo stesso insegnamento che ci arriva dal Presepe dove Dio nasce non solo in un luogo qualsiasi della vita ordinaria ma addirittura nella mangiatoia degli animali, rifiutato come avviene ai reietti. Da duemila anni Dio preferisce un villaggio al Tempio.

I commenti sono chiusi.