METRO – Natale? Oltre le ansie c’è dell’altro…
Anche quest’anno arriviamo a Natale con l’ansia e l’incertezza di vivere feste contingentate, distanziate, intervallate da tamponi, in attesa di provvedimenti governativi e “cambi di colori”. Mi domando come potremmo alleggerire questa sensazione di pesantezza e mi viene in mente “Natale in casa Cupiello”: la struggente opera Napoletana che ritrae la miseria umana vista dagli occhi disperati e semplici del protagonista. Che, portando avanti la semplice bellezza del presepe, salva l’amore per un figlio scalcagnato, per una moglie un po’ gretta e per un fratello e una figlia disastrosi portando avanti la semplice bellezza del presepe. In una situazione dove sembra non salvarsi nulla, proprio la morte di “Lucariello” riunisce la famiglia sotto il legame di valori più sinceri e veri. Potremmo fare anche così anche noi e pensare che oltre il covid, oltre le preoccupazioni ci sono legami veri, interni alle nostre famiglie, da preservare e difendere e imparare a non dare per scontate: le cose quotidiane, gli affetti familiari che ci danno serenità e stabilità. In fin dei conti è quello che ci ha insegnato l’altro giorno anche Giorgio De Bona, l’alpinista che è sopravvissuto un’intera notte imprigionato in un buco di ghiaccio in attesa dei soccorsi. L’uomo ha raccontato di aver resistito perché pensava continuamente alla moglie e ai figli. È quanto dovremmo fare anche noi quando rimaniamo imprigionati nei crepacci della nostra vita quotidiana