Articoli / Blog | 17 Agosto 2021

Blog – Giovane accoltella la madre: se il futile motivo diventa una questione di vita o di morte

A Treviglio in provincia di Bergamo l’altro giorno si è consumata una tragedia. Una ragazza di appena 15 anni ha assassinato la madre con un coltello da cucina sorprendendola e colpendola alle spalle. A generare il tutto sarebbe stata una lite per come la ragazza aveva montato un mobile. Un motivo futilissimo, una sciocchezza, uno screzio di quelli all’ordine del giorno tra adolescenti e genitori. Ci si domanda come possa una crisi adolescenziale “normale” diventare un omicidio. Non ci sono risposte univoche e sono troppo distante dai fatti per dire cose precise.
Mi colpisce che sia stata la stessa ragazza a chiamare il 112 e che abbia detto ai carabinieri: “Ho bisogno di aiuto, ho fatto del male alla mamma”. Ho fatto del male. Forse nella giovane c’era la speranza che non fosse vero quanto aveva sotto gli occhi. Certo ci sarà stato il trauma di non saper realizzare l’enormità dell’aver commesso un omicidio: la madre giaceva morta e la ragazza diceva “ho fatto del male”. In ogni caso questa espressione così incapace di distinguere tra quel che si vuol vedere e realtà, lascia aperta la possibilità che la giovane ragionasse come se si trattasse di un videogioco. Uno di quei giochi dove, dopo il game over, si ricomincia da capo.
Tutti dobbiamo sentirci chiamati in causa da fatti come questi. Situazioni nei quali sembra evidente quanto i nostri ragazzi siano incapaci di superare un no: come una difficoltà normale, una di quelle che sono il tessuto della vita, divenga un giudizio inappellabile sull’amore, sull’esistenza, su tutto.