Articoli / Blog / TikTok | 01 Maggio 2021

GENTE – Gesù è moderno. Lo porto su TikTok

Che cosa c’è di più lontano di un prete di 62 anni e TikTok, l’app nata due anni e mezzo fa con lo scopo di intrattenere soprattutto adolescenti e under 30 e che è usata da 100 milioni di utenti in Europa? Si direbbe nulla. E invece don Mauro Leonardi, sacerdote, opinionista e scrittore, sta cambiando l’algoritmo. “Ho aperto un profilo nemmeno un anno fa, a luglio 2020, in piena pandemia”, racconta il religioso a Gente, “e quale è stata la mia sorpresa nel aver già racimolato 152mila followers.” E il numero cresce costantemente. Lui si definisce un sacerdote 2.0 e non è l’unico sui social. “Ci sono preti che fanno i balletti”, spiega, “e quelli un po’ dogmatici che parlano solo di Gesù Cristo”. E don Leonardi che cosa fa? Lui, tanto per citare ciò che ha scritto sul suo profilo, “crea ponti, abbatte muri”.
L’idea non ha nulla di nuovo, visto che è il cuore del messaggio evangelico. La genialità è come l’ha interpretata lui. “Visto che i giovani non vanno in chiesa”, spiega, “ho pensato che la Chiesa dovesse andare dai giovani”. E dove stanno i ragazzi se non sui social? Don Mauro svolge la sua attività pastorale a Roma, nel Centro Elis, dove incontra ogni giorno persone di ogni età, ma di nuove tecnologie non sapeva quasi nulla. “Per imparare il linguaggio di TikTok mi sono fatto aiutare”; spiega. Però da dieci mesi non perde un colpo: è diventato un creator (questo il nome degli utenti su questa app), produce due o tre video alla settimana, sa come usare i “trend” del momento, ossia interpreta a modo suo i tormentoni musicali, cavalca l’attualità, manifesta le sue preferenze.
“Per esempio qualche giorno si parlava di catcalling“, racconta. “E io ho detto la mia, ossia che ci vorrebbe una legge sulle molestie di strada, sul catcalling appunto, come in Francia”. A volte emerge l’uomo, altre il sacerdote. “Ho spiegato che un prete è tenuto al segreto confessionale”, prosegue, “quindi nessuno deve avere paura di rivelarsi in quel contesto”. Un video in particolare ha ottenuto due milioni di visualizzazioni. “Era un collage di mie espressioni allibite alla frase che l’aborto è più grave della pedofilia“. Insomma, don Leonardi parla la stessa lingua dei giovani e questo forse ai giovani non pare vero. “Scoprono che c’è un uomo di Chiesa con cui possono dialogare”, spiega il religioso che infatti riceve anche molti messaggi privati. “Premetto che ho a che fare solo con maggiorenni. E, a seconda della situazione, cerco sempre di mettere in contatto la persona con un sacerdote della sua zona, oppure consiglio di dare fiducia ad un genitore o ad un altro adulto di riferimento.” Tra gli esponenti della generazione Z, i nati dopo il 2000 (ma tra i followers di don Mauro ci sono anche 25/30enni), c’è bisogno di spiritualità ma è come se non sapessero a chi rivolgersi: il successo del sacerdote dipende proprio da questo. “E anche dal fatto”, spiegano dalla sede italiana di TikTok, “che don Mauro spiega concetti profondi in modo semplice. Ed è autentico, sincero, caratteristiche queste che, a differenza di altri social che prediligono filtri o immagini di perfezione, sulla nostra piattaforma sono molto apprezzate”. 
Le domande che i giovani fanno sono varie. “Mi chiedono: “sono ateo, andrò lo stesso in paradiso? Oppure vogliono sapere che cosa succede ai morti nell’aldilà. Il sacerdote risponde a tutti, senza cercare di imporre la forza di un punto di vista della Chiesa. “Il mio obiettivo è stabilire un legame di fiducia. Credo che sia l’atteggiamento più efficace quando si è educatori”. Dunque, don Mauro non fa mai la predica, preferisce instaurare un dialogo che favorirà in un secondo tempo la discussione di temi più profondi. “L’insegnamento nel cristianesimo si divide in due momenti: il kerigma, che è la fase a effetto che attira, e la catechesi, che è il momento dell’insegnamento vero e proprio. Se non c’è uno non può esserci l’altro”. Don Leonardi usa anche altri social, in particolare Facebook (nel pagina “Come Gesù”) per permettere alle persone di avere un legame con la Messa. “Ogni giorno ho circa 9000 messaggi, persone che mi scrivono le loro preghiere perché io le ricordi durante le funzioni religiose.” Nemmeno il Covid, che lo ha colpito in modo serio a febbraio ha fermato don Mauro. “Grazie ai miei collaboratori”, spiega, “sono riuscito ad essere presente almeno su Facebook”. E in questi giorni è uscito il suo ultimo libro, Il Vangelo secondo TikTok (Ed. Terra Santa). “Oltre a spiegare il senso della mia presenza sulla piattaforma, do anche consigli a genitori e ragazzi su come usarla in modo intelligente e come divertirsi insieme. Io ho scoperto un mondo che non conoscevo e lo trovo bellissimo”.

Roberta Spadotto