METRO – Se il vaccino scatena la sagra dell’egoismo
Di fronte all’emergenza vaccini stiamo assistendo ad una guerra tra poveri che non ha nessuna ragione di esistere. La salute dovrebbe essere un diritto di tutti, le case farmaceutiche non dovrebbero lucrare anche facendosi una concorrenza sleale e non ci dovrebbero essere liste di priorità. Purtroppo però assistiamo non di rado alle scene più deprimenti. Soggetti che hanno scavalcato o hanno tentato di scavalcare le liste di attesa; ordini professionali che hanno minacciato di smettere di lavorare in mancanza di vaccini riservati a loro: insomma una sagra dell’egoismo che sarebbe ridicola se non fosse tragica e tristissima, se non dovessimo assistere al quotidiano bollettino dei morti e dei contagiati. Sicuramente ci sono responsabilità di sistema ma c’è anche tanta miseria individuale che è una vera manifestazione di perdita di senso del bene comune. Aver costruito fasce prioritarie per le donne in gravidanza, per gli anziani, per i medici, non è sempre un segno di civiltà: dovrebbe essere automatico. Un cittadino “normale” dovrebbe far passare l’anziano in coda a prescindere dal cartello. E così dovremmo capire tutti che in una campagna vaccinale già tanto faticosa e zoppicante frapporre interessi egoistici è davvero mettere in atto azioni controproducenti per noi stessi. Mai come in questo caso intoppi e ritardi finiscono per fare il danno di tutti, anche di chi voglia fare “il furbetto”.
Tratto da METRO