Articoli / Blog / TikTok | 10 Aprile 2021

Blog – TikTok cancella il 93% dei video pericolosi prima che vengano visti anche solo una volta

Nonostante a volte si pensi il contrario, TikTok, la piattaforma cinese sulla quale si trovano tutti i nostri giovani – e ormai anche molti adulti – è il social più sicuro di tutti.
Ne sono convinto per i motivi che espongo nel mio prossimo libro Il Vangelo secondo TikTok (dal 22 aprile in libreria): oggi però voglio far conoscere un dato divulgato da poco dalla stessa azienda. Si tratta del Rapporto sulla Trasparenza – secondo semestre 2020 (pubblicato il 21 febbraio 2021) – in cui TikTok fa conoscere alcuni numeri veramente significativi.
Di 89.132.938 video rimossi nella seconda metà del 2020 per violazioni delle Linee Guida (sì, avete letto bene: sono proprio 89 milioni…) – che sono meno dell’1% di tutti i video caricati su TikTok – il 93% (il 92,4% per essere esatti) è stato cancellato prima che fosse segnalato da un utente, l’83,3% prima che fosse visualizzato anche una sola volta e il 93,5% del restante entro 24 ore dalla pubblicazione.
Ma quindi TikTok non è il social dove gli adolescenti si sfidano in giochi mortali? No, anzi: TikTok investe enormi risorse per ostacolare tali “sfide”. Esse però, purtroppo, esistono da sempre: da ragazzino abitavo a Como, vicino alle Ferrovie Nord, e avevo degli amici che si sfidavano a camminare sui binari del treno senza farsi travolgere. Eravamo nei primi anni ’70 e non esistevano né TikTok né i social né Internet.
Il film Nerve, del 2016, racconta di adolescenti che muoiono per colpa delle challenge e allora TikTok non era ancora nata. Nel 2017 si sono contati a centinaia i ragazzi morti per le blue whale: challange delle quali non si è mai venuti veramente a capo. Ancora, è del novembre 2020 la storia del bimbo napoletano di famiglia normalissima, morto “suicida” cadendo da un balcone. Ma di suicidio assolutamente non si tratta e il bambino napoletano, più o meno coetaneo della piccola palermitana protagonista del famoso dolorosissimo episodio di gennaio, è stato vittima di una challange: in quel caso si tratterebbe di “Jonathan Galindo”, una challenge che prevede “sfide” quali camminare sui cornicioni delle case, sulle ringhiere dei balconi o sui binari della metropolitana. In tutti questi casi TikTok non c’entra: c’entrano Google, YouTube, Skype e così via.
Perché allora si è parlato così tanto di TikTok? Per un motivo semplicissimo. perché oggi quasi tutti i giovanissimi si trovano su TikTok e solo lì. Per questo vale la pena conoscere bene la app cinese e per questo, scusate la autopromozione (ehm… ehm…), vale la pena comprare il mio libro.