
Giovedì 1° aprile – Amare, solo amare
Commento al Vangelo (Gv 13,1-15) del 1° aprile 2021, Giovedì Santo, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».
Amare sino alla fine.
Quando hai tutto nelle mani.
Ogni potere.
Ogni forza.
Ogni vita.
Tutto.
Tutto nelle tue mani.
E potresti fermarti prima della fine.
E ami, invece.
Ami sino alla fine.
Questo si chiama Dio.
Questo è amare.
E allora sei tu. Amore mio. Dio mio.
Amare sino alla fine.
E continuare.
Continuare ad andare giù.
Fino alle ginocchia.
Piegato davanti a chi è niente rispetto a te ma diventa tutto perché tu lo ami.
Questo si chiama Dio.
Questo è amore.
E allora sei tu. Amore mio. Dio mio.
Amare sino alla fine.
Fino alle mani nell’acqua sporca dove si lavano i piedi.
E continuare a farlo.
Piede dopo piede.
Sempre in ginocchio.
Davanti a tutti.
Con i piedi di tutti in mano.
Questo si chiama.
Questo è amore.
E allora sei tu. Amore mio. Dio mio.
Avere tutto nelle mani.
E tutto lasciare.
Nelle mani di chi hai servito.
Nelle mani di chi hai amato.
Perché servire non sempre è amare ma, amare, è sempre servire o non è amare.
Ci lasci tutto.
Tu che hai tutto.
Perché facciamo come fai tu.
Amare solo amare.