Articoli / Blog | 14 Febbraio 2021

Blog – A Carnevale ogni scherzo vale

Benché il Covid per il secondo anno consecutivo ci tolga la possibilità di sfilare truccati e mascherati, qualcuno, soprattutto ieri sera, non ha rinunciato ad aggirarsi intorno alla propria abitazione camuffato. Anche se con toni mesti, qualche mascherina (non chirurgica) questi giorni è stata usata dai nostri bambini. Ma perché a carnevale ci si maschera?
Anche se è del 1984, spero che qualcuno abbia visto il film Amadeus di Miloś Forman. In una scena epica, che segnalo qua sotto in inglese, Mozart, ad una festa in maschera, prende in giro Salieri. È proprio il compositore di origine italiana, irriconoscibile, a chiedere di essere imitato e ciò è possibile perché il suo volto, come quello di quasi tutti, è protetto da una maschera.
Al di là di tante spiegazioni “archeologiche”, il vero motivo della maschera sta quindi proprio nel proverbio che descrive il periodo in cui si dà “addio al-la carne” (l’etimologia di carne-vale è proprio questa “ciao carne”). Siccome “a carnevale ogni scherzo vale” per consentire a tutti di trasgredire le regole. Anche agli schiavi verso i padroni, ai plebei rispetto ai nobili, ai poveri rispetto ai ricchi. È lo stesso motivo per cui i dolci di carnevale si chiamano “chiacchiere”: perché era possibile insultare tutti. A Venezia anche il Doge.
Questa spiegazione mi piace perché ritrovo questa indole beffarda in Ar-lecchino, Pulcinella, Colmbina e Brighella, per esempio.
E dietro queste risate c’è, come sempre, tanta amarezza. Perché tutto ciò significa che, in fin dei conti, il vero via libera, il vero diritto alla risata, non è mai possibile.