Articoli / Blog | 07 Gennaio 2021

Blog – Se il rifugio dell’artico venisse compromesso dai petrolieri

Ieri 6 gennaio era il giorno in cui l’amministrazione del Presidente uscente degli USA Donald Trump aveva deciso di dare in pasto ai petrolieri l’Arctic National Wildlife Refuge, il rifugio nazionale della fauna selvatica Artica. Questo danneggerà moltissime specie tra cui, in particolare, l’orso polare.
Mi hanno spiegato che le trivellazioni, che dovrebbero iniziare fin da subito, potrebbero apparire agli animali come dei piccoli sismi facendoli uscire anticipatamente dal letargo e mettendoli quindi in serio pericolo. Aggiungo che il 95% dell’Alaska era già stato abbondantemente perforato: nonostante ciò, l’ormai ex Presidente ha ritenuto indispensabile accelerare la tempistica per trivellare anche l’ultimo 5%. Saranno i tribunali a stabilire se le procedure per decidere tutto ciò sono avvenute secondo metodi e tempi corretti.
L’ANWR – l’Arctic National Wildlife Refuge – fino a pochi anni fa era “off limits” grazie ad Eisenhower che lo aveva istituito come riserva naturale fin dal 1960. Da subito però l’industria petrolifera aveva iniziato a chiedere delle deroghe per poter trivellare. I repubblicani erano riusciti ad accontentare i petrolieri solo nel 2017 inserendo una disposizione ad hoc all’interno della legge fiscale del Presidente Trump.
Le prime trivelle potrebbero iniziare a mettersi in moto proprio mentre Joe Biden sarà sul punto di insediarsi. In campagna elettorale, Biden aveva detto che intendeva proteggere il polo nord e non dare nuovi permessi ai petrolieri: se le cose andranno avanti con questa velocità tale decisione sarà vanificata, visto che sarà molto difficile revocare qualcosa che è stato permesso.
Informarsi responsabilmente su tutto ciò per giungere ad una propria opinione è un dovere per ciascuno di noi, ed in particolare per i cristiani dopo le ultime encicliche di Papa Francesco.