METRO – Messa, l’anticipo non è un problema
La Messa di mezzanote di Natale è l’unica, assieme alla Veglia Pasquale, che la Chiesa dota di un rito proprio. La Liturgia vuol far riviver ai propri fedeli quello che il Vangelo fa intendere e cioè che Gesù nacque lungo il corso della notte. Questo elemento eccezionale non dovrebbe però alimentare delle polemiche sulla questione se anticipare o meno quest’anno di un paio d’ore la cerimonia, a causa del coprifuoco. Da più di dieci anni il Papa celebra tra le 21.30 e le 22 e da sempre in Italia in migliaia di parrocchie, una Messa che in ogni caso sarà possibile frequentare in mille modi il giorno dopo, viene anticipata in orari che variano dalle 21 alle 24 senza che serva alcun permesso particolare. Se ci fosse l’accordo per far prevalere le norme anticovid è possibile che qualcuno si scandalizzi dicendo che la Chiesa si sottomette “al potere laico”. Tale sconcerto è infondato. Per essere d’accordo con me basterebbe ricordare che lo stato laico, come dicono il Vangelo, San Paolo e San Pietro ha nel proprio ambito e sulle materie di competenza un’autorità che il cristiano, come ogni cittadino, deve solo obbedire. Chi non è d’accordo cade in un’eresia, il montanismo, che andrebbe conosciuta perché la sua ignoranza nel passato ha causato non poche persecuzioni infondate alla Chiesa e nel presente costruisce muri che allontanano da Cristo persone per le quali Lui è morto e risorto.
Tratto da Metro