Articoli / Blog | 30 Aprile 2020

Agi – L’amicizia è l’affetto più stabile che c’è

La pandemia che stiamo vivendo, in mezzo a tante cose orribili, ogni tanto ci regala anche qualche perla. Una di queste è la dichiarazione del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, per la quale “un’amicizia è un affetto stabile, a volte è migliore di un familiare”. E quindi “Andare anche a casa di un amico dal 4 maggio?” sarà possibile “se è un amico vero, se non è una scusa”.
Confesso che io, sacerdote, mi sorprendo spesso in questi giorni ad immaginarmi accanto a un amico, ora questo, ora quello, mentre, camminando lungo la spiaggia del mare, parlo con lui di tante cose. In questi tre mesi ho sentito tante volte il bisogno di piangere e non ci sono mai riuscito: potrei farlo, aprendo il mio cuore ad un amico e, guarda un po’, pure queste parole mi ruba di bocca il 5stelle: “Se io incontrassi un amico caro ora, dopo tre mesi, lo abbraccerei e ci scapperebbe pure una lacrimuccia”.
Io credo che l’amicizia sia l’essenza dell’amore, di ogni tipo di amore possibile sulla terra. La mia esperienza mi dice che al giorno d’oggi, affinché un matrimonio duri, è assolutamente necessario – senza alcun dubbio – che marito e moglie imparino a diventare anche amici: e questo vale per ogni genere di rapporto o di convivenza. Vale anche per i fratelli e perfino per i figli. Non c’è gioia più grande di quando un padre si sente chiamato «padre» da un figlio che lo sceglie liberamente, da uomo a uomo, da amico.
Non lo dico con l’intento di sminuire la portata delle altre relazioni ma solo per amore di verità. Negli altri amori ci sono i vincoli del sangue, i doveri, verso i figli o verso i compagni, la lealtà verso gli impegni presi. Solo l’amicizia, invece, proprio perché non ha altro motivo che sé stessa, vale solo per se stessa: è quell’amore che si nutre di puro e semplice amore e, se non c’è, in quel semplice istante non esiste più. Per questo, a differenza degli altri amori, l’amicizia non inizia con una dichiarazione e non termina con un congedo. Due amici non festeggiano l’anniversario della loro «amicizia». Due fidanzati, due compagni, due sposi sì. Un figlio celebra il compleanno. L’amicizia invece o c’è o non c’è. Per questo c’è moltissima gente che ha moglie e figli ma non ha nessun amico. Gli altri legami, pensiamo ai figli o ai fratelli per esempio, devono continuare ad esistere anche se sono intessuti quasi solo di necessità, l’amicizia invece no. Per questo, se siamo onesti e capiamo davvero cos’è l’amicizia, la dichiarazione di Sileri non dovrebbe comportare, nei fatti, grandi eccezioni alle regole del distanziamento: perché gli amici, quelli veri, sono davvero pochi. E per questo, forse, che è ancora più bello, che, per una volta, la politica si sia fermata a parlarne.

Tratto da AGI