Lettere di M. B. – Cronache di un medico contagiato da Covid-19 (29)

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22-29 Aprile  

Delirio ritornato!!

Sono sei giorni di Telefonate a go go

sia per l’esplosione delle allergie ai vari pollini che quest’anno paiono essere più aggressive,  ma soprattutto perché tutti sembrano avere ora come unico obiettivo il desiderio di eseguire ( e come non capirli) la sierologia e i  tamponi, notizie che gli italiani hanno saputo in  anticipo, grazie alle conferenze stampa, prima ancora che lo sapessimo noi medici di famiglia!

Inutile ribadire che questi tamponi e/o il dosaggio di IgG(perché solo quelle verrano eseguite, non le IgM) sono una fotografia istantanea e parziale, utile per gli studi epidemiologici e  per chi deve rientrare al lavoro o accogliere in casa dimessi covid positivi ancora in attesa di tamponi di controllo. 

Ma non credo ci sarà la possibilità di estenderlo a tutti i nostri sospetti covid e soprattutto sarà solo per soggetti tra i  18 e i 64anni. E per ora possiamo inserirne solo dieci a settimana.

Istantanea dicevo perché uno potrebbe contagiarsi subito dopo o essere nel periodo finestra.

E anche a me, come medico di famiglia, mi è stato suggerito di fare il prelievo per la sierologia: per vedere cioè se ho gli anticorpi,di cui già raccontavo, contro il virus. Perciò due giorni l’ho eseguito e sono in attesa di referto. Se avrò, come penso e spero, gli anticorpi allora credo  mi faranno il tampone, perché, come ci dicevamo, ci potrebbe essere l’eventualità che anche questo sia positivo: e a quel punto mi dovrei fermare.

Una nuova manifestazione del covid che mi preoccupa  molto  in questi giorni è la comparsa in bambini e ragazzini di sintomi molto particolari: avevo già raccontato di una mia paziente di 15 anni con una sintomatologia alle mani di tipo vascolare periferica, altri bimbi che hanno manifestazioni cutanee dermatologiche e una ragazzina mia paziente ricoverata al Papa Giovanni con un edema maculare ad entrambi gli occhi con un aumento della pressione endocranica, in attesa di ulteriori accertamenti in covid  positiva: per ora i colleghi specialisti non correlano  questa sintomatologia alla positività del corona.

Abbiamo ancora molto da studiare e  da imparare sul comportamento continuamente mutevole di questo virus. Basti pensare che  proprio in questo ultimi giorni è stata posta proprio dai pediatri dell’Ospedale Papa  Giovanni un’altra possibile correlazione 

 tra il Coronavirus e lo sviluppo nei bambini di una grave malattia infiammatoria dei piccoli vasi( vasculite), nota come Sindrome di Kawasaki, una patologia che colpisce soprattutto i bimbi sotto i cinque anni di età. Si è notato infatti un sospetto aumento del numero di casi, in un solo mese pari a quelli degli ultimi tre anni.

Per tirare un po’ il fiato però è doveroso per me sottolineare che il ragazzino, di cui raccontavo l’altro giorno, è stato dimesso con tampone positivo ma secondo i colleghi specialisti l’episodio epilettico non è imputabile al virus. Ora sta bene. 

E l’amico giunto da Catanzaro va decisamente meglio perché il morale “fa novanta” e dopo due mesi hanno consentito alla figlia di andare a trovarlo e come si può immaginare è rinato!

Quindi, che dire e che pensare: non lo so, non lo so, non lo so. Non lo sappiamo. Lo sconforto viene, la paura torna. Ecco perché io non cerco ragioni, torti, colpe o colpevoli.

Semplicemente qui io tento di non fare troppe elucubrazioni ma solo osservazioni cliniche e soprattutto ascoltare e asciugare lacrime,  cercando di vivere alla giornata, solo oggi, “solo per oggi”,come pregava  il nostro caro Gioanì, tutti i santi giorni, molto prima di diventare Papa:

“Solo per oggi crederò fermamente, nonostante le apparenze contrarie, che la Provvidenza di Dio si occupi di me come se nessun altro esistesse al mondo.

Solo per oggi avrò cura del mio aspetto: non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non pretenderò di migliorare nessuno tranne me stesso.

Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.

Solo per oggi mi adatterò alle circostanze senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.

Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche buona lettura, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura alla vita dell’anima.

Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino ma lo farò e

mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.

Solo per oggi non avrò timori. Non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.

posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterei se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.”

30 aprile
Stanotte ho dormito molto male: pensavo sia ai bambini colpiti sia a quei poveri anziani in casa di riposo.
Finora avevamo creduto, e di questo ci eravamo fatti forza, che i bambini e i ragazzi fossero salvi da questa pestilenza, che fossero immuni grazie al loro sistema immunitario fresco e forte… invece smentiti anche qui.
È solo l’1 per cento circa che sviluppa, tra i piccolissimi infettati da COVID-19, la malattia di Kawasaki, (quella che segnalavo ieri) ma io non avrei voluto sentire nemmeno di quell1%! No , non pensavo, non volevo vedere anche i nostri cuccioli malati e temere per la loro incolumità. Nemmeno una dermatite , una congiuntivite o un gelone : nemmeno quelli. A mio parere si stanno già comportando da eroi, forzatamente in casa da due mesi, da quella sfilata di carnevale che non gli è stata concessa, già pronti dalla mattina vestiti “da maschera”( così si dice qui) e carro che li aspettava per il giro. Un altro invece è stato il giro: in casa e più lungo, con altre mascherine.
Posso dire di essere serena come mamma e medico a sto punto,solo perché credo che anche la mia più piccola di dieci anni, che non ha mai manifestato alcun sintomo, lo deve aver contratto per forza da noi “grandi”.
Ma ogni volta che si sfrega l’occhio e starnutisce per la sua allergia la osservo due volte e, senza farmi notare, le sfioro la fronte per cogliere se ha febbre.
E poi gli anziani.
La scorsa settimana sono finalmente arrivati i tamponi e li abbiamo eseguiti a tutti i residenti: il 30% sono risultati positivi per cui abbiamo dovuto isolarli. o continuare nell’isolamenti già intrapreso da 21/28 giorni per coloro che avevano manifestato la malattia.
Così ogni medico ha telefonato ad alcuni parenti (che ovviamente sono due mesi che non vedono i loro e cari )per avvisarli del tampone positivo e dei provvedimenti terapeutici e logistici che si sarebbero intrapresi.
Andare poi dai diretti interessati, gli ospiti, da quelli lucidi nelle stanze a comunicare loro la notizia, è stato devastante.
Tutto questo significa per loro che staranno nella loro camera, (tutte a due letti, solo due da tre) dal pranzo alla cena, dallo svago ( hanno la tv ) come giocare a carte, sempre che la tua compagna/o di stanza sia capace e in grado.
Sì perché il fatto è che la maggior parte di queste persone risultate positive al tampone stanno bene, sono asintomatiche o hanno avuto solo due linee di febbre un paio di giorni… ma erano in piedi, a far la loro vita di sempre all’interno della casa di riposo.
Ora la Direttrice Sanitaria in collaborazione con il responsabile per la sicurezza( RSPP)stanno tentando di realizzare/ isolare un’ala per consentir loro di uscire dalle stanze e girare un poco nel corridoio e in una piccola zona comune per pranzare, almeno chi non è allettato, insieme: a scambiare quattro parole con gli altri, a fare due passi in più, a prendere “aria”.
Ci chiediamo infatti se sia peggio per loro il covid che in realtà hanno già comunque clinicamente “superato” con poco,
O la depressione, la solitudine, la mancanza di vicinanza dei parenti( eccetto le videochiamate quotidiane con il tablet degli operatori e le telefonate con i loro cellulari ), la paura di tutto ciò che gli è piombato addosso senza aver nemmeno capito fino in fondo il come e il perché di tutto questo, di questo male invisibile che ha portato via alcuni loro amici e che ora continua a mettere a soqquadro e a tenere in scacco le loro vite. Ancora per quanto? Sperando, detto tra noi, che il prossimo tampone sia negativo: e io, a chi me lo chiede, lo do già per una certezza!