Lettere di M. B. – Cronache di un medico contagiato da Covid-19 (9)

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17 marzo

Oggi ho ricevuto una telefonata insolita: era la mia azienda sanitaria che mi  comunicava che avevano trovato un possibile sostituto per me. Io onestamente mi ero scordata che mi avevano tenuta nella lista dei medici di famiglia ammalati, anche perché nessuno mi aveva più contattato anche solo magari per il tampone. Si rendevano conto che erano passati parecchi giorni da quando io avevo segnalato che avevo febbre (lunedì 9) però solo  ora l’avevano trovato: un collega fresco fresco di laurea quindi senza ancora l’esame di Stato, che stanno facendo subito lavorare vista la pesante carenza di medici  in questa emergenza. Gli ho fatto presente che stavo comunque gestendo la situazione al meglio e in modo autosufficiente, che ora riuscivo  anche a uscire per le constatazioni di decesso per cui non ritenevo necessario ormai essere sostituita cosi mi hanno subito detto che l’avrebbero utilizzato per qualche altro collega che sta sicuramente peggio di me.
Oggi “mi muore” un altro paziente e pure un lontano parente. Sono entrambi anziani ma anche di quelli che non te lo aspetti: belle persone che hanno saputo mettere a frutto i loro talenti. Uno faceva il pasticcere, l’altro il giornalista scrittore, e la passione per il loro lavoro se l’erano portata anche nell’eta della pensione: e questo li aveva mantenuti in forma.
Nel pomeriggio riesco a ritagliarmi un momento e mi decido a fare quattro passi nel prato che ho fuori casa: essendo di mio suocero è ancora casa nostra e posso andarci in sereno isolamento. Così ho la fortuna di passeggiare insieme al nostro cane in mezzo alla natura. È uno dei miei passatempi preferiti e in questo periodo dell’anno è una ricarica sicura per l’umore: sì, perché la natura non ha fermato il suo corso e impavida procede con i suoi mutamenti e le primizie della nuova stagione in arrivo.
È davvero un’esplosione di pratoline, primule, violette e di piante da frutto in fiore. Ho l’opportunità di assistere in questi giorni ai repentini, costanti cambiamenti cui finora non avevo avuto occasione di partecipare perché troppo indaffarata.
Questa assurda situazione mi ha paradossalmente concesso di restare più connessa ai miei pazienti e anche più a casa e quindi, ora che sto meglio, invece di stare rintanata in casa, mi godo il prato e lì ho potuto  cogliere che due giorni fa c’erano gli splendidi fiori bianchi della pianta di susine  selvatiche, ieri spuntavano le prime foglioline ed oggi ho visto la pianta da lontano tutta bianca e verde …sono arrivate tutte le foglioline piccole,  verdi lucenti,fresche.
Non mi ero accorta della rapidità e della forza con cui la natura impone il suo corso, complici anche queste giornate di sole.
Così rispondere alle telefonate dei pazienti diventa una piacevole passeggiata, e il sostenerli è più facile.
Sono contenta perché oggi tre pazienti di 50, 55 anni e una di circa 65, che sto seguendo al telefono due volte al giorno, perché non stanno andando molto bene, mi comunicano i loro piccoli miglioramenti: le scariche  si sono arrestate, la temperatura è salita meno, la tosse un pochino si è ridotta, la saturazione migliorata.
Continuiamo così!