Lettere di M. B. – Cronache di un medico contagiato da Covid-19 (7)

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15 marzo

È una nuova domenica.
Per noi la quarta di coronavirus.
Se ci penso bene è davvero tanto tempo.
Qui si vive come in una bolla e ci rendiamo conto che per chi non vive in questi paesi è davvero difficile, fortunatamente, cogliere la portata di ciò che stiamo attraversando.
Oggi ho saputo una nuova dura verità: il virus è talmente bastardo che si sta continuamente modificando. Se è vero che già dalla Cina all’Italia è mutato ed è diventato più aggressivo, da qui alla Spagna si è ulteriormente, mutato, incattivito. Continua a mutarsi per adattarsi e sopravvivere con- in gergo tecnico-un rate di mutazione altissimo per cercare di adattarsi sempre meglio, finché, come accadde per altri tremendi virus come SARS o Ebola, avrà una mutazione che anziché essergli favorevole sarà per lui “letale”.
Il virus, nel tentativo di cercare molte soluzioni di sopravvivenza, crea molte mutazioni. Alcune sono favorevoli ma molte sono sfavorevoli: anzi, statisticamente, sono molto di più quelle sfavorevoli. Come dire compra molti biglietti alla lotteria della vita ma, siccome esce solo un numero vincente, è facile che prima o poi resti senza soldi, è molto più facile perdere alla lotteria che vincerla.
Visto che il corona non è un virus che tende a stabilizzarsi, come per esempio il virus della rosolia o della parotite, alla fine si autodistruggerà. La speranza non manca anche se vivere questa situazione è tutta un’altra storia
Anche oggi esco perché chiamata per un decesso di un signore anziano e mi accorgo che sto usando l’ultimo certificato ISTAT in mio possesso. Non mi era mai capitato. Domani dovrò recuperarne altri in Comune.
Vorrei staccare, vorrei mettere per un po’ “la luna” al mio cellulare ma preferisco, quando serve, mettere in pausa il film che mi cerco di godere: Interstellar, per me un capolavoro nel suo genere.