METRO – Quando fa breccia la fake news
Qualche giorno fa, con una decisione del tutto inspiegabile, a 40 tra lombardi e veneti, parte a loro volta di un gruppo di 212 persone, è stato proibito di scendere dall’aereo atterrato alle Mauritius mentre ai restanti passeggeri in volo con loro da Fiumicino in totale promiscuità, non è stato detto nulla.
Il Coronavirus non si vede e così, infinitamente di più che se fosse misurabile e pesabile, scatena la paura come avviene per ogni male quando rimane ignoto: lo sanno bene gli sceneggiatori dei thriller che nascondono il mostro il più a lungo possibile.
A Roma, per ora non toccata dal contagio, i supermercati sono stati presi d’assalto e non si trovano più amuchina, alcool o disinfettanti. La paura si diffonde facilmente e svuota le farmacie di termometri e antipiretici, senza che vi siano motivi precisi e fondati. La colpa è del panico incontrollato che, esacerbato dalle fake news e dall’ignoranza, fa breccia dentro di noi. Dobbiamo deciderci seriamente a far prevalere la nostra parte razionale tenendoci informati, seguendo i protocolli ed evitando allarmismi. E dove non arriviamo con la testa usiamo il cuore: perché oggi usare la testa non è solo segno di intelligenza personale ma indice di coscienza civica e quindi di amore per gli altri. Il cuore non va in quarantena e lì, per proteggere la vita di tutti, possiamo trovare la forza per vincere il panico che ci attanaglia
Tratto da METRO