Blog – Dare mano libera alla Madonna
In queste ore molte persone stanno iniziando una Novena all’Immacolata Concezione. Dedico a loro queste mi riflessioni
Il Trattato della vera devozione di san Luigi Maria Grignon de Monfort, opera immortale scritta nel 1712 e rimasto manoscritto sepolto nel silenzio di un cofano per oltre un secolo, non appena venne ritrovato (nel 1842) iniziò il suo cammino strepitoso. San Giovanni Paolo II si dichiarava debitore del Trattato, per la “svolta decisiva” impressa alla sua devozione mariana mentre lavorava da seminarista clandestino alla Solvay di Cracovia: “Ricordo di averlo portato con me per molto tempo, anche nella fabbrica di soda, tanto che la sua bella copertina era macchiata di calce. Rileggevo continuamente l’uno dopo l’altro certi passi (…) Ne è conseguito che alla devozione della mia infanzia e anche della mia adolescenza verso la Madre di Cristo si è sostituito un nuovo atteggiamento, una devozione venuta dal più profondo della mia fede, come dal cuore stesso della realtà trinitatria e cristologica” (cfr André Frossard dialoga con Giovanni Paolo II. “Non abbiate paura”, Rusconi, Milano 1983, pp. 157-158). Insomma, questo grande pontefice ci dice che grazie al Trattato la devozione mariana sviluppa radici che arrivano al più profondo della fede cristiana, perché la affonda nel suo cuore stesso.
Quando uno di noi parla alla Madonna, ella ci presta attenzione dal profondo del suo cuore: è come se in quel momento esistessimo solo noi. Lei ci vede nel fondo dell’anima e nessun movimento del nostro cuore sfugge all’intensità del suo sguardo. Le nostre madri terrene, che pur intuiscono i tormenti, le angosce e i bisogni reconditi dei loro figli, non penetrano appieno il loro cuore. Non possono vedere le piaghe, i desideri e i contrastanti sentimenti che abitano il fondo di ciascuno di noi. Invece la Madonna sì. Maria è la madre che non ignora nulla di tutto ciò. Con sguardo dolce e penetrante abbraccia ogni istante della nostra vita e legge nelle profondità del nostro essere. Si tratta di avere ogni giorno più fiducia ed amore in Maria, di imparare l’ arte di mettere nel cuore della Madonna tutto ciò che ci preoccupa e ci affligge e di vincere la tentazione di risolvere da noi stessi i nostri problemi. Per affidarsi, occorre credere che la Madonna c’è, che si occupa di noi e che agisce per il nostro bene, nei tempi e nei modi che giudica più opportuni. Dobbiamo veramente fidarci e lasciare che ci aiuti a modo suo e non secondo le nostre richieste. Noi, infatti, non sappiamo qual è il nostro vero bene e dobbiamo imparare ad accettare quelle soluzioni che lei ci offre, anche quando non corrispondono ai nostri desideri e alle nostre vedute. La Madonna ci ama immensamente e se noi le permettiamo di agire, compie opere mirabili, ben al di là di ogni aspettativa: sa trarre vantaggi straordinari da situazioni che umanamente appaiono senza speranza. Tutto questo è reso possibile dalla fiducia in lei. È in questa fiducia che ci si deve esercitare ogni giorno, soprattutto durante questa Novena all’Immacolata. Abbanonare il cuore a Maria è qualcosa che va ripetuto spesso, molte volte al giorno. Bisogna darle mano libera. Possiamo essere certi che se una sera andiamo a letto senza aver avuto la percezione chiara di aver messo spesso lungo la giornata la nostra vita nelle mani di Maria, è molto probabile che quel giorno ci siamo allontanati da lei. Facciamoci attenzione. Ben che ci vada, noi pensiamo che la Madonna si prende cura della nostra vita in un modo generico, qualcosa di simile al nostro buon medico di fiducia che ci ascolta tutte le volte che lo chiamiamo a visitarci. Invece Maria non è così. È la nostra mamma, e noi siamo il suo bambino più piccolo. Come una madre non distoglie lo sguardo dal suo neonato, così la Madonna fa con ciascuno di noi. Nulla sfugge al suo occhio pieno di sollecitudine. Lei guarda con apprensione materna a ogni nostro passo sulla via dell’eternità. Per qualsiasi bisogno, spirituale e materiale, ci si deve rivolgere a lei senza nessuna esitazione. Però è necessario lottare perché il pericolo dello scoraggiamento è dietro l’angolo. Le cadute e le deviazioni vanno messe in conto: l’importante è rialzarsi subito e riprendere senza tentennamenti il giusto percorso. A volte ci troviamo di fronte a difficoltà e a ostacoli apparentemente insuperabili, e sembra che la Madonna non spiani la strada. Per esempio affidiamo a Maria la nostra malattia e non succede nulla, non guariamo. È lì che inizia il nostro lavoro di abbandonare tutto nelle sue mani. Quello che sto dicendo deve essere una scoperta che ciascuno deve fare personalmente. Ed è possibile farlo in questi nove giorni.